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Annagloria Del Piano. Godair, mi tocca partire  
Ammissione di sconfitta e al contempo di scommessa verso un presente miserevole
05 Ottobre 2008
 

Davvero un bello spettacolo questo Godair! Le aspettative riguardo alla messa in scena dei temi trattati da Gian Antonio Stella nel suo libro sull’emigrazione italiana in America sono state ampiamente confermate. L’ispirazione al cinema muto anni ’20, al teatro del vaudeville, con siparietti che – nonostante i riferimenti drammatici – riportano alla memoria le comiche per espressività attoriale e movimenti a volte frenetici, le musiche dal ritmo tzigano ad alternarsi ai tanghi argentini e ad altre ancora tradizionali e rivisitate, tutte queste risultano essere altrettante scelte vincenti.

Un’esplosione di energia e bravura i cinque attori: Gian Piero Arigossi e Giacomo Menini (che han curato anche la sobria scenografia), Deborah Besseghini, Eleonora Montagni e Sergio Partesana Barakin. Il tutto sapientemente miscelato dal regista Davide Benedetti, regista sondriese che dal 1997 dirige la Compagnia Hasta & Basta, di Sondalo.

I quadri rappresentati avvalendosi della mimica, della pantomima e di vere e proprie coreografie spericolate o al rallenti tracciano la storia di una partenza, quella di quattro emigranti, pronti ad abbandonare fra lacrime e incertezze circa il futuro un oggi fatto solo di miseria e di lotta per il pane d’ogni giorno. La preparazione, gli addii dalla banchina del porto, il viaggio per terra e per mare e finalmente lo sbarco, suggestivo momento di teatro capace e convincente che strappa applausi a scena aperta. A seguire, l’arrivo ad Ellis Island, l’offesa di visite mediche invasive quanto inutili (di cui tutta la storia degli emigranti racconta..), la difficile vita in America, con tutti i pregiudizi e le prepotenze dei caporalati di ogni paese e di ogni tempo. Il tutto sotto lo sguardo partecipe e al contempo distaccato di un personaggio che rivestirà vari ruoli e che potrebbe suggerire lo sguardo del destino sugli eventi di quella misera umanità.

Insomma, tappe precise di un lavoro che fa riflettere ed emoziona, per un’ora di una pièce originale e che merita tutta l’attenzione degli addetti ai lavori.

Chissà che, vedendola, non si ricreda anche l’assessorato alla cultura sondriese che, in conferenza stampa di presentazione della stagione teatrale del capoluogo, lamentava una scarsa presenza di compagnie valenti e di prodotti di livello in valle... Invitati fin d’ora, dunque, a ricredersi assistendo di persona a Godair, spettacolo ad hoc in questi tempi di intolleranza verso gli emigranti e di recrudescenza di episodi gravi ricollegabili a un sempre deprecabile razzismo.

 

Annagloria Del Piano


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