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Paola Mara De Maestri. Nuovi incontri/ «Non far morire la mente,...» 
«...e non disperare della felicitą». Intervista a Roberto Piumini, uno dei pił rappresentativi autori della letteratura per l'infanzia
21 Settembre 2008
 

Chi non conosce Roberto Piumini? Nella scuola d’infanzia e primaria è sicuramente uno degli scrittori più letti e stimati. I suoi libri sono ormai patrimonio di tantissimi bambini, che con le sue filastrocche e fiabe hanno sviluppato la creatività e il gusto alla lettura. Ma Piumini non è solo un grande interprete della letteratura d’infanzia, con le sue poesie e i suoi racconti, molti dei quali sono stati tradotti all’estero. È autore di testi per canzoni e per teatro; traduttore di testi poetici e teatrali inglesi e americani; autore di romanzi per adulti. È stato autore e conduttore delle trasmissioni radiofoniche “Radicchio”, e “Il mattino di zucchero”, è tra gli autori del programma televisivo “L’albero azzurro”. Un artista poliedrico dunque, apprezzato anche dai “grandi” ma che conserverà sempre un posto speciale nel cuore di tanti bambini.

È stato quindi motivo di grande soddisfazione per me, soprattutto come lettrice e insegnante, avere avuto il privilegio di poter porre alcune domande a questo importante autore, al quale rivolgo la mia gratitudine per aver accettato con tanta solerzia la mia breve intervista.

 

Lei è uno dei più letti e apprezzati scrittori per l’infanzia, un punto di riferimento per moltissimi insegnanti, che quotidianamente propongono le sue poesie e filastrocche ai propri alunni. Com’è iniziata la sua avventura nel mondo letterario?

«L’anno di passaggio è stato il 1976. In precedenza avevo fatto l’insegnante nelle scuole medie e superiori, l’attore, il conduttore di gruppi espressivi. Per qualche mese, persino il burattinaio. Nell’autunno del 76, direi per divertimento, scrissi una serie di racconti brevi. Fino a quel tempo avevo scritto poesia, e la forma narrativa fu una scoperta. Mandai poi una scelta di quelle storie alle Nuove Edizioni Romane, ed ebbi la fortuna di una risposta immediata. Così uscì il primo libro, Il giovane che entrava nel palazzo. Credo che se non avessi ricevuto quella risposta, avrei continuato a cambiare lavoro per tutta la vita. In realtà anche da allora, benché la forma centrale sia la scrittura, continuo a fare, in modi particolari, teatro, spettacoli di parola, musica e mimo, esperienze di animazione, e in qualche caso anche formazione».

Lei costituisce anche un modello “di riferimento” per molti scrittori. Ha qualche autore al quale si è sentito più legato ai suoi esordi?

«Non credo di essere un punto di riferimento, e proprio per le caratteristiche della mia scrittura, sia in prosa che in poesia, che non si rifà a particolari modelli o “scuole”, o particolari discorsi psicopedagogici, ma è semplicemente una scrittura letteraria. L’unico punto di riferimento che posso essere, è dunque l’indicazione dell’importanza del livello estetico, del momento “alto” dell’esperienza immaginaria».

Lei è molto noto soprattutto per la letteratura per bambini. So che ha scritto anche testi per adulti. Quale genere l’appassiona maggiormente?

«Ho scritto una ventina di libri per adulti: quattro romanzi, sette raccolte di racconti, cinque raccolte di poesie o poemi, un audiolibro, due libri di traduzioni di poesia inglese (Shakespeare, Browning). Se fossi costretto a scegliere fra le varie scritture, credo sceglierei la poesia».

Soprattutto in questi ultimi anni, nella scuola e nelle biblioteche, vengono proposte diverse iniziative per promuovere il gusto alla lettura nei bambini. Ha qualche consiglio da suggerire agli organizzatori riguardo le attività e le modalità per stimolare alla lettura?

Secondo lei, oggi i bambini quali tipi di letture gradiscono?

«Non ho particolari strumenti di rilevamento, conoscenze o esperienze operative, al riguardo. Tendo a non rispondere a domande di questo tipo, che sottintendono una figura, e una competenza specifica o subordinata, dell’autore “per bambini” come di un “educatore mascherato” o di un “pedagogista della lettura”. Io mi considero soltanto un narratore e un poeta, che propone, fra altre cose, storie e poesie alla lettura dei bambini. La mia parte, e l’unica su cui ho eventuale competenza, è quella della scrittura efficace in quanto tale: cioè la qualità estetica e comunicativa del testo».

Conserva qualche ricordo particolare riguardo i poeti e le letture della sua infanzia?

«Come per il resto della mia infanzia, ho pochi ricordi espliciti: certamente ne ho di sommersi, e molto importanti: fra questi anche le letture e gli ascolti di allora».

Come lettore, quale genere letterario predilige? Quali sono i suoi scrittori preferiti?

«Leggo narrativa, prevalentemente straniera, saggistica letteraria, artistica e storica, e libri di scienza e storia della scienza. L’autore preferito resta Shakespeare, ma solo per tagliare la testa al toro».

Di quali attività si sta occupando attualmente?

«Come sempre, di molte cose insieme: un romanzo per adulti, due o tre raccolte di fiabe o racconti per piccoli, due serie di poesie su fotografie, un paio di testi teatrali per piccoli, uno in versi e uno in prosa, un testo per uno spettacolo di un coro infantile svizzero, testi di canzoni per un nuovo spettacolo con Giovanni Caviezel, collega di molte avventure, l’inizio della traduzione integrale in endecasillabi di Paradise Lost di Milton…»

Quali progetti ha per il futuro?

«Non far morire la mente, e non disperare della felicità».

Immagino che le siano state proposte moltissime interviste durante la sua lunga carriera. C’è qualche domanda che non le è stata ancora fatta e alla quale invece le piacerebbe rispondere?

«Non saprei davvero. Il bello delle domande è che sono una sorpresa, quando lo sono».

 

È sempre difficile capire i meccanismi, le “molle” che orientano alla scrittura. Ogni autore conserva in sé il segreto della propria originalità. Più delle interviste “parlano” le opere, che sono sempre paesaggi inesplorati, orizzonti aperti, creta da plasmare per ogni lettore. È un invito alla lettura!

 

 

Roberto Piumini nasce a Edolo, in Valcamonica, il 14 marzo 1947, da genitori tosco-emiliani. A undici anni si trasferisce a Varese. Finite le scuole medie, frequenta per un anno e mezzo l’istituto tecnico industriale, poi l’istituto magistrale. Scrive molte poesie. Si laurea in Pedagogia all’Università Cattolica di Milano. Frequenta la Scuola Superiore di Comunicazioni Sociali. Insegna presso scuole medie e superiori della provincia di Varese. Si sposa. Conduce laboratori di espressione corporea e dinamica espressiva con insegnanti e gruppi giovanili. Fa esperienze con gruppi teatrali. Lavora come attore per tre anni presso il Centro Teatrale Bresciano. Gli nasce il figlio Michele. Lavora come pedagogista presso la Provincia di Milano. Fa esperienza di burattinaio.

Nel 1978 esce il primo libro: Il giovane che entrava nel palazzo. Ne seguono altri, in progressione geometrica, con molti editori: filastrocche, poesie, poemi, fiabe, racconti, romanzi, testi teatrali. Scrive testi di canzoni per piccoli e grandi, musicate da Giovanni Caviezel. Si separa. Incontra lettori e adulti in scuole, biblioteche e librerie. Collabora con Caviezel in spettacoli, incontri e libri musicali. Scrive testi di poesia su materiali di ricerca ed esperienza di bambini, ragazzi e adulti di varie località italiane. Legge proprie storie e poesie in libri con audiocassetta.

Scrive testi per opere musicali di Sergio Liberovici, Andrea Basevi Gambarana, Pavle Merkù, Dimitri Nicolau, Mario Ruffini e altri musicisti. Insieme a Bianca Pitzorno e altri autori progetta il programma televisivo “Albero Azzurro”, per cui scrive testi per dieci anni. Progetta e conduce con Caviezel le trasmissioni radiofoniche “Radicchio” e “Il mattino di zucchero”. Nel 1990 inizia a pubblicare prosa e poesia per adulti. Traduce i sonetti di Shakespeare per Bompiani e poemi di Browning per Interlinea. Scrive soggetti per film e cartoni animati. Fa spettacoli di lettura e recitazione con musicisti e attori, per bambini e per adulti. Risiede in parte a Milano, in parte presso Buonconvento (Siena).

(Note dal sito personale dell’autore: www.robertopiumini.it)

 

Paola Mara De Maestri paolamara@fastwebnet.it

(dalla “Bottega letteraria” n. 25'l Gazetin, marzo 2006
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