Itaca
Bevilacqua e Osti. Merci e disfunzioni (d’Oriente). 1
07 Settembre 2008
 

Eppure quel luogo non vorrebbe esistere,

da cosa dipende la scelta di possedere

merci transitate negli occhi a mandorla,

in una valle di cuore duro e parole essiccate.

C’erano icone, tele di paesaggi, sguardi

di madonne, luce. Eppure quelle signore

immerse nel dialetto cercavano consensi,

sfumavano nei prezzi. È questo un incanto?

Un quadrato d’oriente imbottito di oggetti,

silenzi e grazie a raffiche nella musica dance

nascosta nella parte più distratta degli orecchi;

poco prima di un caffè, strappato a due donne

curiose nella disfunzione del bar all’esterno.

Massimo Bevilacqua

 

 

 

Nel vuoto sopra la valle, i singulti inquietanti del nibbio. Sulle pendici di burro e pino ho sentito frullare le allodole. Qualcuno ha scolpito sul muro ”qui la nostra anima canta!”. Ma laddove si bonifica il pascolo, dove nel battito di un’ala si erge una cattedrale di trave e ferro armato, chi recita continuamente il salmo della compravendita? …Ci sono anch’io come stanno gli stoccafissi, essiccato o impagliato fra un Iper d’Oriente ed il Magazzino dei Fallimenti…

Francesco Osti

 

 

 

Materiali per la manutenzione. –Margherita Oggero, Così parlò il nano da giardino, Einaudi, 2006. –Brian Eno, album Music for airports. –Sainkho Namtchylak, album Naked spirit.

 

 

(da 'l Gazetin, febbraio 2007)


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