L'Avana, 12 ago. (Ap) - Anche se il numero dei detenuti politici è leggermente calato, la situazione dei diritti umani a Cuba non migliora e rimane “sfavorevole” anche dopo due anni di governo del presidente Raúl Castro. La denuncia è della Commissione cubana per i diritti umani e la riconciliazione nazionale, il principale gruppo per i diritti umani dell'isola.
In base alla relazione che la commissione stila ogni due anni, sono 219 i prigionieri politici detenuti a Cuba fino al 20 luglio, una cifra lievemente inferiore in confronto ai 234 detenuti all'inizio del 2008. Il calo è «minimo», ha spiegato nel documento il capo della commissione Elizardo Sanchez. «Due anni dopo alcuni aggiustamenti agli alti livelli di governo, la situazione per i diritti civili, politici ed economici continua a essere molto sfavorevole», ha aggiunto.
Quando Raúl Castro ha ereditato i poteri temporanei dal fratello Fidel nel luglio 2006, la commissione registrava 316 prigionieri. Raul ha poi assunto la presidenza in modo permanente a febbraio. Il numero rimane comunque troppo alto, nonostante la costante diminuzione del numero di detenuti politici da quando Fidel Castro ha ceduto il potere al fratello più giovane, secondo il rapporto.
Fonte: Virgilio Notizie, 12/08/2008