Al Signor Presidente senatore
Oscar Luigi Scalfaro
Senato della Repubblica
Caro e rispettato Presidente, a me pare che l'opposizione sia piuttosto insoddisfacente e non all'altezza dei rischi del momento. Proprio per questo, con altri e altre abbiamo costituito una Opposizione Ombra, attraverso la quale facciamo sapere come ci piacerebbe che l'opposizione fosse. Ci è gradito dire che appoggiamo e sosteniamo -purtroppo solo fuori dalle aule parlamentari- la Sua iniziativa volta a rendere meno facile la manomissione del testo costituzionale della Repubblica italiana.
Lei fu già una buona e forte guida, quando alla Costituzione fu mosso il primo attacco attraverso il referendum che i proponenti persero anche -e molto- per merito della sua convinzione, attività e limpidezza di posizioni. Siamo convinti e convinte che anche oggi la Costituzione corra molti rischi di cancellazioni e perdite. Per questo La appoggiamo con gioia e riconoscenza. Se Lei costituirà un comitato per iniziative in appoggio nella società, più d'uno tra noi volentieri ne farebbe parte e sarebbe disponibile a lavorare.
20 giugno 2008
Lidia Menapace
per Opposizione Ombra
Nel pubblicare e così contribuire a render nota questa iniziativa, volta a qualificare la maggioranza richiesta per modifiche alla Costituzione ai sensi dell'articolo 138 (cfr. testo in calce), mi sia concesso annotare una – personalissima – considerazione nel merito.
Ritengo infatti del tutto contraddittorio che proprio chi ritenga di salvaguardare la Costituzione, di difenderne lo 'spirito' e i 'valori', lo faccia proponendone... l'alterazione. E, viepiù, proprio dell'articolo (assai saggio a mio avviso, anche se – ahimè – scarsamente e non sempre saggiamente utilizzato nei suoi primi sessant'anni) che ne consentirebbe il progressivo adeguamento ai mutamenti e progressi della società.
Per quanto mi riguarda, rimango dell'idea che – traendo insegnamento da circa un trentennio di pratica dell'istituto referendario e per tradurlo in un efficace moderno adeguamento istituzionale – il primo e più urgente aggiornamento costituzionale da compiere sia l'abrogazione del quorum previsto per la validità delle consultazioni referendarie. Adeguamento effettuabile proprio utilizzando al meglio l'art. 138. E dando con ciò il segno di marcia giusto, in direzione della democrazia, ad ogni più complessa e sostanziosa riforma costituzionale che si volesse compiere. (Enea Sansi)
Cosa dice l'art. 138 Costituzione
Titolo VI - Garanzie costituzionali
Sez. II - Revisione della Costituzione
Leggi costituzionali
Art. 138. Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione.
Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. La legge sottoposta a referendum non è promulgata, se non approvata dalla maggioranza dei voti validi.
Non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti.