La dimensione del genio
77 x 53 cm
77 x 53 cm 
07 Giugno 2008
 

Gli occhi dei turisti che incontri, a ridosso del primo piano, sono come le molliche di Pollicino dirette verso un sorriso.

Arrivati alla sala degli Stati, ecco un manipolo di persone. Una folla assorta; un continuo rumore di flash. Dietro un vetro, la Monna Lisa sorride.

E va bene così.

 

Se non si rimane sconvolti dalla visione, basta un attimo.

Prestare attenzione all'ingombrante silenzio che sta appeso dietro di te.

Giri gli occhi e, sul muro esattamente di fronte, ecco un quadro splendido e dimenticato: Le nozze di Cana, di Veronese. (foto allegata in calce)

 

Non conoscevo l'autore se non come uno dei tanti nomi del Rinascimento italiano: una breve ricerca mi ha fatto scoprire che questo suo quadro, almeno, ha una storia interessante. Mentre ci sbrachiamo, infatti, a chiedere la restituzione della Gioconda, è divertente accorgersi che:

a) Leonardo vendette per 4.000 ducati la 'Monna Lisa' a Francesco I, re di Francia, il che fa dello Stato francese il legittimo proprietario della tavola da 500 anni

b) Napoleone, nel 1797, accorgendosi della bellezza del dipinto di Veronese, decise bene di farlo a pezzi e di trafugarlo, insieme a mille altri silenziosi capolavori, proprio per portarlo e ricomporlo al Louvre.

 

In Italia, così, hanno finanziato la realizzazione di una copia perfetta, ritornata a Venezia (sede originale dell'opera) dove fa bella mostra di sé e dove ha scatenato un dibattito accesissimo tra gli storici dell'arte: pare che la copia, infatti, sia talmente perfetta da poter essere considerata come un “secondo originale”; un Veronese confuso e schizofrenico diviso, insomma, tra due esistenze lontane e diverse.

 

Dall'osservatorio privilegiato di una tastiera, intanto, non rimane che riflettere sull'algebra.

 

77 x 53 cm VS. 9,9 x 6,7 m

 

Sarà poi questa la dimensione del genio?

E allora è come se il quadro del Veronese si ingigantisse sempre più in funzione di quanto viene dimenticato: come se la tavola si facesse più grande a reclamare una giusta considerazione.

L'urlo silenzioso di un bravo pittore, trafitto dalla Bellezza e dalla sua eternità.

 

Luciano Canova


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