Manuale Tellus
“Il Bacio” di Francesco Hayez. Risposta a Gloria Marini da parte di Anna Lanzetta
Hayez: Il bacio
Hayez: Il bacio 
29 Maggio 2008
 

Apprezzo molto questi percorsi che proponete, sono utilissimi, per una mia lezione, vorrei sapere qualcosa sul dipinto di Hayez "Il bacio" (Commento di Gloria Marini del 28/05/2008)

 

L’opera è un olio su tela di 112 x 88 cm, realizzato da   Hayez nel 1859 e conservato a Milano nella Pinacoteca di Brera. L’opera, presentata da  Hayez (Venezia, 1791 - Milano, 1882) a Brera, all’esposizione annuale del 1859, fa discutere per il tema che propone e per il suo intrinseco significato dato che si presta a varie interpretazioni.

Il pittore rappresenta due giovani che si scambiano un bacio appassionato. Il luogo è spoglio e imprecisato, forse l’atrio di un castello. L’ambientazione medievale, suggerita anche dai costumi dei protagonisti del secolo XIV: la calzamaglia rossa del giovane, scarpe appuntite e pugnale al fianco, rispecchia un gusto ricorrente in tutta la pittura italiana del primo ottocento. La raffigurazione puramente sentimentale potrebbe richiamare i protagonisti di un romanzo medievale:il giovane coperto da un ampio mantello marrone, attira a sé il volto della fanciulla. La scena molto romantica riporta alla lettura di amori medievali. Il giovane  raffigurato nell’atto di partire dimostra una certa fretta nel farlo, forse per timore, per paura di ciò che gli potrebbe accadere, come lasciano presagire le ombre che appena si intravedono dietro al muro, nella parte sinistra del quadro. Il piede sinistro poggiato sul gradino, fa emergere un pugnale; è forse un cospiratore? Impossibile scorgerne il volto, coperto dal cappello piumato.

La giovane, dal profilo dolce e delicato, risponde al bacio con passione e si stringe all’amato per paura di perderlo. Ma perché tale raffigurazione? Forse per rispetto delle rigorose convenzioni che dominano l’arte fin dopo la metà dell’Ottocento, che facevano apparire sconveniente una scena d’amore in età contemporanea o la scena nascondeva un altro significato?  Amico di Manzoni, anche Hayez avvertiva il bisogno di interporre tra l’opera e il pubblico, la Storia, come  presa di coscienza della situazione politica contemporanea e camuffava il presente, come Manzoni per il romanzo I promessi sposi ambientando i temi in epoche passate per non esporsi a eventuali soprusi.

La scena ci riporta  al Melodramma, al quale Hayez fu molto vicino, infatti fu anche scenografo di Giuseppe Verdi. È interessante vedere come la Arti in quel periodo interagissero fra loro affinché più efficace risultasse il messaggio da dare al popolo in un sincretismo tra Arte, Musica e Letteratura. Appare dunque chiaro che “Il Bacio” assume nel contesto romantico-risorgimentale, un preciso significato politico: «il sentimento dell’ “Amor patrio”».

Pertanto la scelta dei colori non è casuale: il bianco della veste, il rosso della calzamaglia, il verde del cappello e del risvolto del mantello e l’azzurro dell’abito della donna vogliono rappresentare l’alleanza avvenuta tra l’Italia e la Francia (accordi di Plombierès). Il quadro fu presentato infatti nel 1859, a soli tre mesi dall'ingresso di Vittorio Emanuele II e Napoleone III a Milano.

Il quadro assume in tale contesto, un significato allegorico-politico che colpì molto il pubblico contemporaneo, diventando il simbolo della giovane nazione italiana.

 

(E. Bernini, R. Rota, A regola d’arte 4.dal Seicento all’Ottocento, Editori Laterza)

 

                                                                                               

 


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