Lisistrata
Razzismo e doppia morale
15 Maggio 2008
 

Ciò che sta succedendo supera le peggiori previsioni, l'assalto ai campi rom e il dispiegarsi popolare di ondate di razzismo da qualche giorno non sono nemmeno più anticipati dalla locuzione difensiva “io non sono razzista ma...” perché contano sul via libera del governo fanno paura. Mi raccontano di riunioni nel corso delle quali i dati ufficiali del tasso di criminalità o delle assegnazione di alloggi ai migranti e che sono inferiori a quelli della maggior parte degli altri paesi europei vengono dichiarate false perché “la polizia e gli uffici statistici hanno l'ordine di dare informazioni non precise per rassicurare la popolazione”.

Il fanatismo ha già preso o sta prendendo il sopravvento. E il governo con la sua doppiezza (in aula un sorridente paterno Berlusconi e al suo fianco Calderoli che chiede l'abrogazione di Schengen, e Maroni che vuole diventare il modello l'esempio di ciò che si dovrà fare in Europa: le parole più vibratamente critiche e democratiche vengono dall'ex ministro dell'Interno e non da Serra, ex prefetto di Roma e ora parlamentare Pd, che si limita a suggerire come si dovrebbe fare per tirare il collo alle galline senza farle gridare, tenendo tutto sotto traccia e coperto, fino a quando non si sia trovata la soluzione concordata, sicché poi l'opinione pubblica non possa più reagire. La cosa è scioccante, ma più di tutto è scioccante vedere il popolo che ricorre all'incendio delle immondizie e dei campi rom con lo stesso “entusiasmo sovversivo”, con lo stesso populismo violento che degenera subito o ben presto nei “Boia chi molla!”.

Non si può aspettare nemmeno un minuto a ribadire la intransigente azione nonviolenta e respingere dalla prima parola una qualsiasi complicità o “comprensione” ecc. Il doppio binario del Governo va ben d'accordo con la doppia morale del popolo, per la quale una bambina di 14 anni, già esperta forse forzata di rapporti sessuali può essere uccisa e nascosta da coetanei, o un giovane veronese per una sigaretta può essere pestato a morte, ma l'italiano brava gente continua ad essere esaltato e le colpe sono dei rom. Le ragazze immigrate vengono ridotte in schiavitù nella prostituzione, e i bravi padri di famiglia italiani le usano selvaggiamente e tutto ciò rimane nei limiti dei normali comportamenti. Semmai la colpa è dei rom che organizzano, non dei nostri che profittano.

È una insopportabile vergogna.

 

Lidia Menapace


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