La legge elettorale proporzionale con cui voteremo il 9 aprile, fortemente voluta dal centrodestra per propri calcoli, seppellisce la prassi, sostanzialmente positiva e consolidata nell’ultimo decennio, del sistema maggioritario, che, pur con i limiti della precedente normativa, aveva portato ad una maggiore stabilità dei Governi e ad una cultura delle coalizioni politiche e dell’alternanza.
L’attuale è una legge elettorale proporzionale che, senza il sistema delle preferenze, renderà più difficile il rapporto fra elettori ed eletti, interrompendo il legame positivo territoriale tipico del sistema uninominale.
La collocazione numerica del candidato all’interno della lista del singolo partito o della coalizione sarà decisiva per la sua elezione.
È un sistema in cui i territori piccoli rischiano di contare sempre meno.
La provincia di Sondrio nelle ultime legislature è stata sempre rappresentata da parlamentari eletti nelle liste del centro destra, creando un effetto di rafforzamento della CDL in una provincia storicamente orientata alla delega nei confronti degli eletti, visti come portatori d’interessi locali e “mediatori” fra centro e periferia.
I DS della Federazione di Sondrio chiedono alla Commissione elettorale regionale di essere messi nelle condizioni di tornare ad essere rappresentativi in Parlamento, non per una questione esclusivamente di rappresentanza istituzionale, ma per costruire un progetto di reinsediamento territoriale dei DS e del centrosinistra di medio e lungo periodo.
La legge elettorale, voluta dal centrodestra, non dà la garanzia di una rappresentanza istituzionale della provincia di Sondrio in Parlamento. Questo rischierebbe di fare crescere un humus culturale che esporrebbe il nostro territorio ad un rigetto dei partiti come soggetto di rappresentanza e a spinte localiste e demagogiche che potrebbero essere raccolte da forme di rappresentanza autonomistiche, localistiche e dell’antipolitica.
Un rischio, un vulnus istituzionale, che questo territorio non può correre se non vuole rischiare l’isolamento culturale e politico.
Considerato questo quadro d’assieme, la Direzione dà mandato alla Commissione elettorale provinciale di costruire le condizioni, all’interno di un progetto politico/istituzionale, per ricostruire, in provincia, una forte presenza del centrosinistra anche oltre il voto di aprile. Questa possibilità significa concretamente arrivare a una candidatura della lista Uniti nell’Ulivo che sia espressione del territorio e che incarni lo spirito dell’elezione Primaria per tornare a vincere anche in provincia di Sondrio.
Un progetto che parte dal territorio per tornare a guidare il governo nazionale e regionale.
Per tornare a vincere in Lombardia bisogna investire nei territori più settentrionali della regione, anche su quell'area a nord della fascia pedemontana, la provincia di Sondrio, che sarebbe politicamente cieco considerare di destra o leghista per sempre e marginale per il risultato complessivo.
La provincia di Sondrio è un territorio che oggi non ha nessuna rappresenta istituzionale, né di centrosinistra, né di centrodestra nel Consiglio Regionale Lombardo. Questo grazie ad un sistema elettorale regionale penalizzante per i territori demograficamente meno rilevanti.
Il centrosinistra provinciale di Sondrio alle elezioni regionali della scorsa primavera ha colto un ottimo risultato, il secondo all’interno del collegio elettorale (Lombardia 2) con il 26,4% e il maggior numero di preferenze del proprio candidato.
Non è stata una casualità ma il frutto di una scelta unitaria della candidatura, di una voglia di cambiamento.
Alla vigilia delle elezioni politiche, al nostro partito spetta la responsabilità di presentarsi agli elettori di questa provincia con un candidato posizionato in lista in modo tale da chiedere lealmente i voti dei suoi cittadini, consapevoli che non si potrà chiedere solo un voto al simbolo, ma anche alla concreta possibilità di rappresentanza territoriale.
La Direzione provinciale dei DS di Sondrio avanza questa richiesta non sulla base di un astratto diritto ma, come abbiamo espresso in premessa, sulla base di un progetto politico di reinsediamento territoriale. Una richiesta politica e in sintonia con quanto espresso dai dettami statutari e dagli orientamenti di fondo del nostro partito, che qui di seguito richiamiamo:
L'art. 28 dello Statuto recita al primo comma: Le candidature del partito alle elezioni sono scelte, nel rispetto della norma antidiscriminatoria e di tutte le articolazioni del pluralismo.
Il pluralismo non è solo quello delle idee ma anche quello delle specificità territoriali.
È la stessa logica che fa dire all'art. 32: Il partito, a tutti i livelli (nazionale, regionale, di collegio) e nelle sue diverse articolazioni, realizza un rapporto stabile con gli elettori e le elettrici, promuove il rapporto di mandato tra elettori ed eletti nelle forme che ogni livello del partito riterrà più efficace.
L'art. 10 del Regolamento per le candidature alle elezioni politiche del 2006, approvato l'11 gennaio 2006, riconosce al primo punto la riconoscibilità politica, la capacità di rappresentanza sociale, la rappresentanza territoriale.
Per le considerazioni sopra esposte, la Direzione provinciale dei DS di Sondrio chiede alla Commissione elettorale regionale e di garanzia regionale della Lombardia e nazionale di farsi carico del problema della rappresentanza parlamentare della provincia di Sondrio secondo il criterio del pluralismo della rappresentanza territoriale.
Approvata all’unanimità (Sondrio, 23 gennaio 2006)
Democratici di sinistra
Direzione provinciale