Diario di bordo
Immigrazione. Matrimoni simulati per ottenere permessi di soggiorno 
Racket figli delle politiche migratorie italiane
07 Maggio 2008
 

A Terni la polizia ha individuato gruppi di persone che organizzavano matrimoni di comodo con immigrati clandestini tunisini, per ogni matrimonio gli extracomunitari pagavano fino a 6.000 euro, in cambio ottenevano il permesso di soggiorno. A Milano, dietro segnalazione di un consigliere comunale che conferma i casi irregolari già denunciati dall'assessore ai servizi civici alla Procura della Repubblica, c'è il forte sospetto che molti matrimoni celebrati tra rumene e maghrebini siano fittizi, sempre per ottenere illegalmente permessi di soggiorno.

Senz'altro da elogiare gli inquirenti per i buoni risultati che hanno ottenuto a Terni, purtroppo però non sono sufficienti ad eliminare un grave problema italiano: la massiva immigrazione clandestina. I racket vanno sgominati non solo con azioni di polizia, ma più in profondità, più alla radice. E la radice del problema è l'inadeguatezza della normativa italiana sull'immigrazione che ad oggi rende di fatto quasi impossibile entrare regolarmente in Italia e lavorare. Non ci sorprenda allora che il racket si insinui in quegli unici “spazi” normativi che consentono una legittima permanenza.

Fintanto che non si riformerà il sistema dei flussi numerici di ingresso, rendendoli continui e non saltuari e impraticabili come oggi,(1) difficilmente potrà lo Stato, con i soli mezzi repressivi “a posteriori”, eliminare un fenomeno di criminalità organizzata che prende le mosse proprio dai fallimenti delle politiche migratorie.

 

Claudia Moretti, Emmanuela Bertucci

Responsabili Aduc-Immigrazione

 

 

(1) Si veda l'articolo “La Francia di Sarkozy, le promesse di Amato-Ferrero e l'Italia di Bossi-Fini”.


TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - R.O.C. N. 7205 I. 5510 - ISSN 1124-1276