Arte e dintorni
Anna Lanzetta: "Jackson Pollock: Occhi nel calore". Convergenze 3
 Pollock: Occhi nel calore, 1946
Pollock: Occhi nel calore, 1946  
04 Luglio 2009
 

Jackson Pollock Cody (Wisconsin, 1912 - Long Island, 1956). Artista innovativo, Pollock  può essere considerato l’iniziatore dell’arte  contemporanea. La sua pittura rivoluzionaria, con la dinamica gestuale della action painting e del dripping, crea una frattura innovativa nel modo di concepire l’arte e la sua espressione che risentirà molto dell’influenza della cultura degli indiani Navaho e dei loro disegni rituali sulla sabbia. 

Pollock arriva a New York nel 1929, anno della grande depressione; viene attratto dall’arte dei moralisti messicani ma risente anche dell’influenza della pittura europea. La libertà espressiva di Mirò lo affascina e manifesta subito una convinta adesione all’arte astratta.

Alla fine degli anni trenta, Pollock ritorna sui temi dell’arte primitiva, investigando il significato simbolico dei gesti e dei segni.

Negli anni coincidenti con la guerra mondiale mette a punto l’innovativa tecnica del dripping, che prevede coloriture e spruzzi di colore sulle tele stese a terra, spesso di grandi dimensioni. Per questo Pollok viene considerato il fondatore dell’“informale”, sviluppo espressivo di maggior successo a livello internazionale alle soglie degli anni cinquanta. (La pittura moderna a cura di Stefano Zuffi, Electa)

 

 

Magma

(Presenze vitali in silenzio dialoganti)

    

 

Magma intenso

roteante nelle mie membra

avvinse quello sguardo i miei sensi

Vortice di vulcano ardente

chiuse tra le spire

la mia mente

Vuoto il pensiero

tra fili intrecciati,

anelante il respiro

nel magma fuso,

tra occhi roteanti

prigioniero, il mio cuore

si arrese

Muta la volontà

nello sguardo penetrante persa,

dagli occhi roteanti avvinta,

cullata dal magma furente

della vita,

annegò nella passione

il cuore.


Anna Lanzetta

 

 

 

Jackson Pollock, Occhi nel calore, 1946 - olio su tela, cm 137x110 Venezia, collezione Peggy Guggnheim. 

Si coglie nella tecnica del colore e nell’indagine simbolica  dei segni,  una profonda connotazione introspettiva a livello psicanalitico, un parallelismo tra l’artista e la tela stessa, riflesso a specchio della sua interiorità.


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