Sono il primo a pensare che sia necessario cambiare registro, entrare in una nuova fase dialettica. Riuscire a interpretare la realtà correttamente. E pure con umiltà. Parlare con chi avverte un disagio e ha meno strumenti. O anche con chi non ne può più e non necessariamente vede nella politica una possibilità perché le cose cambino.
Ridare fiducia, trasmettere un entusiasmo ragionato per proporre idee e costruire un progetto concreto di vivibilità. Il civico sentirsi parte di una comunità di diritti.
Poi leggo certe cose e non capisco.
Questo giovane è stato eletto al Parlamento Italiano.
Per la precisione, all'interno della legge porcata, era candidato in un posto blindato (al quarto) nella lista del Trentino Alto Adige. Di trentina ha soltanto l'età, perché gli si deve riconoscere che è giovane. Per il resto, non rappresenta assolutamente la comunità che lo ha eletto ed è il risultato di una selezione dall'alto, sempre per la verità ai massimissimi livelli.
Parlare di Sondrio come una città che rischia di finire in mano ai comunisti; una città in cui ci si deve sentire sicuri di passeggiare la sera.
Parlare di Sondrio come di una città.
Siamo veramente a forme di ignoranza primordiale che non mi è dato comprendere. L'autostrada in cui vanno tutti contro-mano e ti suonano pure il clacson perché, evidentemente, disturbi il traffico.
Io sono certo che i Sondriesi siano in grado di comprendere, almeno a questo livello, la posta in gioco e l'importanza della segnaletica civile.
Luciano Canova
(dal blog Il-Lu-Minato, 24 aprile 2008)