Il 31 marzo, una delegazione di donne ha consegnato in Provincia il materiale raccolto a sostegno della lettera aperta inviata al Presidente Fiorello Provera (foto) il 10 dicembre scorso nella quale si poneva il problema della violenza sulle donne e si chiedeva al Presidente l’assunzione in agenda politica di tale tema: 882 firme individuali, 11 delibere pervenute dai Comuni di Berbenno di Valtellina, Bianzone, Cosio Valtellino, Dubino, Gerola Alta, Montagna in Valtellina, Morbegno, Piateda, Tartano, Tirano, Valdisotto e le adesioni di Agenzia per la Pace, Anpi, Anteas, Arcobaleno, Arci Demos, Arci Sondrio, Argonaute, Auser, Cgil-Cisl-Uil, Cittadini/e per Sondrio città aperta, Collegio delle Ostetriche della provincia di Sondrio, Issrec, Il Mondo, Movimento donne Usciamo dal Silenzio, Scuola e Diritti, RdB, Wwf Valtellina e Valchiavenna.
Nell’incontro informale avuto con il Presidente, che ringraziamo per averci ricevuto nonostante l’orario coincidesse con l’inizio della riunione di Giunta, la delegazione ha rinnovato le richieste poste nella lettera aperta quali un Consiglio provinciale come primo passo verso l’assunzione di una posizione pubblica ed il tavolo interistituzionale per cominciare a delineare una progettazione organica e complessiva. Le ribadite richieste, purtroppo, non sono state accolte per non ravveduta necessità e, in chiusura, il Presidente ha invitato il gruppo a presentare un progetto che potrebbe essere finanziato in parte dall’Amministrazione provinciale.
Le donne di Usciamo dal Silenzio, dopo l’incontro, sono giunte ad una riflessione sul ruolo della propria azione ripercorrendo i perché della sensibilizzazione e chiedendosi cosa possano ancora fare i movimenti, le associazioni, le persone che liberamente hanno contribuito a questo percorso che si è aperto con il presidio a Morbegno in dicembre per arrivare all’iniziativa realizzata l’otto marzo dal titolo “Non tacere la violenza” fino alla consegna delle adesioni raccolte. Il movimento si è interrogato sull’esistenza di un limite ad un impegno che dura da più di tre mesi; tre lunghi mesi durante i quali il Presidente ha dato notizia della presenza della lettera in una “comunicazione” al Consiglio provinciale, ma non ha mai preso pubblica posizione in merito.
A fronte di questo silenzio, crediamo che un confine esista e sia rappresentato dalle responsabilità di chi governa il territorio, da come una Provincia vive ed affronta un problema sociale, perché è di questo che si sta parlando.
In questa sorta di gioco al rimbalzo, la questione non sta nel presentare un progetto in più o uno in meno, ma sta nelle modalità di approccio al problema anche da parte dell’Amministrazione provinciale, in cosa sia disposta a spendersi in termini di volontà politica, di determinazione, di competenze, di risorse per, almeno, tentare di attivare un progetto complessivo, strutturato ed organico che è ciò che manca nella nostra Provincia.
Usciamo dal silenzio ha preso parola esprimendo opinioni, elaborando proposte, creando consapevolezza e continueremo in questa sensibilizzazione, ma ora tocca anche ad altri…
Movimento donne Usciamo dal silenzio