Maria Lanciotti: Questione di QI
11 Aprile 2008
 

Sei intelligente o creativo? All’incirca un secolo fa nacquero i famosi test utili per valutare il grado di intelligenza di un individuo. In realtà nacquero con l’intento di misurare eventuali deficit mentali ma poi vennero utilizzati per stabilire la graduatoria intellettiva partendo da un punto medio che poteva raggiungere performance di livello assai superiore. Ma non da tutti venne accettato il metodo di misurazione perché, questa fu la critica mossa, l’intelligenza umana non si può ridurre alla sola abilità di risolvere determinati quiz, esistono molte altre forme di intelligenza che non si possono né qualificare né quantificare. L’intelligenza sociale, comunicativa, emotiva e specialmente la creatività, non può venir testata. Le persone creative, siano essi artisti o inventori o imprenditori o politici, potrebbero fare una pessima figura se sottoposti al test del quoziente intellettivo, o comunque non arrivare a eccezionali punteggi, considerando la loro particolare forma di genialità. Infatti la dote delle persone creative non è tanto quella di saper rispondere alle domande che vengono loro poste, quanto quella di formulare domande, di soddisfare insomma quella necessità di “nuovo” creando, attraverso un procedimento associativo, la domanda nuova che esige la risposta idonea. Tali uomini creativi nello scorrere dei millenni hanno scritto la storia della civiltà utilizzando i materiali disponibili che più risultassero loro congeniali, associandoli nei modi più disparati e insoliti. Si è anche provato a sottoporre le persone di talento a speciali test di creatività chiedendo loro, per esempio, di immaginare tutto quello che si potrebbe fare con un certo tipo di materiale, ed è risultato che la creatività è altra cosa che l’immaginazione. Per il creativo immaginare non basta, egli deve tradurre in realtà la fantasia. La psiche dei veri geni costantemente crea la realtà attraverso la fantasia, che è sentimento intuizione e sensazione, tutte funzioni connesse fra di loro, dalla più primitiva alla più evoluta. Ed è da tale attività che possono sorgere le risposte a tutte le domande formulabili, è la fantasia che solamente può collegare il mondo interiore con quello esteriore. La scienza ci conduce alla conoscenza dei fatti, ma è mai esistito qualcosa che non sia stato in un primo momento pura fantasia?

Ora io mi domando: mettiamo putacaso che i nostri politici - così ricchi di risposte e così scarsi di domande - venissero sottoposti a un Quoziente di intelligenza, che risultati finali ne verrebbero fuori? Ci sarebbe tra essi qualche creativo o qualcuno semplicemente intelligente? Si potrebbe trovare anche qualche deficitario? E perché no, qualche intelligenza artificiale? Curiosa questione tutta da indagare.

 

Maria Lanciotti


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