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Lucio De Angelis. Viaggio attraverso Brancati
Anna Proclemer e Vitaliano Brancati
Anna Proclemer e Vitaliano Brancati 
21 Marzo 2008
 

A coronamento delle celebrazioni per il centenario della nascita di Vitaliano Brancati (Pachino, 24 luglio 1907), Anna Proclemer ed Antonia Brancati hanno dedicato – all’uomo, all’intellettuale, al compagno, al marito e al padre – lo spettacolo Viaggio attraverso Brancati.

Un percorso letterario andato in scena al Teatro “Quirino” per esplorare, ancora una volta, ma con passaggi inediti, quell’universo di appartenenze, contesti ed espressività, che caratterizzano l’opera di questo importante autore.

Un recital di letture brancatiane per offrire una suggestiva testimonianza del suo talento letterario e delle sua prosa «espressione di un liberalismo d’ordine sentimentale e culturale, prima che morale e politico» e per questo sempre attuale; e grazie all’eccezionale interpretazione dell’attrice, sposa dello scrittore e complice di intelletto e sentimento, quella prosa limpida e universale è diventata tumultuosa e personale.

 

Della sua arguta intelligenza ancora sono in molti a sentire la mancanza. La stessa attrice Anna Proclemer, che fu sua moglie, ha detto recentemente, rivolgendosi idealmente a lui: «darei quel che mi resta da vivere per avere la possibilità di leggere una tua pagina sulla realtà italiana di oggi».

La frase (e il sospiro un po' rassegnato che l'accompagnava) indica con chiarezza due cose: la prima è un omaggio ulteriore al grande narratore siciliano, che fu anche un critico severo, ma non serioso, del costume nazionale (oltre che siciliano); la seconda è la natura del sentimento che la Proclemer nutrì per il marito: amore sì, ma non abbandono completo al sentimento, come si capisce anche dal bellissimo epistolario che lei ha pubblicato anni fa con il titolo Lettere da un matrimonio.

 

Eccezionalmente in scena accanto alla madre, Antonia, figlia dello scrittore e scrittrice anch’ella, è intervenuta in duetto nella lettura di alcuni brani.

Lo spettacolo ha avuto in scena un terzo personaggio che ha aleggiato nella storia, il padre. Atonia racconta: «Il ricordo più vivo che io ho di mio padre è la sua presenza, la sua presenza amorosa e materna - e la presenza è difficile da raccontare. La presenza è come la felicità: non ha storia. Lui c’era. Io ero felice. In realtà non ci sarebbe molto altro da dire».

Il clima culturale dell’epoca, ricostruito attraverso le migliori pagine dei suoi romanzi più noti, insieme ai racconti più significativi rimangono sempre gli strumenti per approfondire alcuni dei topoi letterari che la stessa critica riconosce come caratteristici dello stile brancatiano - dal gallismo, alla figura della donna, la critica all’ideologismo. Passi inediti e momenti più intimi invece, tornano nella lettura di lettere e corrispondenze di vita privata tra i coniugi.

Brancati conobbe per la prima volta Anna Proclemer nel 1941, e se ne innamorò: una giovanissima ma già promettente attrice trentina, che al teatro Guf di Roma, recitava una parte nel suo Le trombe di Eustachio. A lei Vitaliano Brancati dedicò il racconto La ragazza e la cimice, per lei scrisse La Governante, con lei iniziava un sodalizio affettivo ed intellettuale durato per anni. Vissero insieme a Roma ed entrambi diventarono personalità dello spettacolo e della cultura italiana fino ad oggi.

 

 

Viaggio attraverso Brancati

recital di e con Anna Proclemer

con la partecipazione straordinaria di Antonia Brancati

 

Lucio De Angelis

(da Notizie radicali, 19 marzo 2008)


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