Diario di bordo
Medici obiettori per la spirale contraccettiva? Medici delinquenti
16 Marzo 2008
 

Firenze, 15 Marzo 2008. Ci ha scritto una persona di Genova raccontandoci cosa è accaduto ad una sua amica che abita in Lombardia. La lettera è stata inviata alla rubrica “Cara Aduc” dove, quotidianamente, vengono pubblicate le lettere di chi ci scrive e le nostre risposte. Ecco il testo di questa significativa lettera e la nostra risposta.

 

Salve, premetto che probabilmente questo non è il luogo più adatto per questo genere di consiglio, ma non so dove altro rivolgermi, se foste così gentili da potermi dare qualche delucidazione ve ne sarei veramente molto grato.

Un'amica si è recata in un consultorio per l'applicazione di una spirale intrauterina, per evitare future gravidanze indesiderate.

La dott.sa presente si è rifiutata per motivi di coscienza, a parer suo “la spirale bloccando lo spermatozoo prima che raggiunga l'ovulo di fatto esegue un aborto”.

Al di là dell'assurdità scientifica mi domando se la legge sull'obiezione di coscienza consenta veramente al medico di esercitare o meno pratiche in totale arbitrio o se esista un elenco di cose per cui si può obiettare.

Se la dott.sa ha commesso un illecito, quale sarebbe il modo corretto per agire?

Tenete presente che in seguito a tre rifiuti su tre richieste (sembra che tutti i consultori lombardi siano perennemente pattugliati da obiettori di coscienza) la mia amica ha rinunciato.

Vi chiedo inoltre se è possibile usufruire dei consultori di qualche regione dotata di medici con meno problemi di coscienza riguardo l'altrui condotta.

Vi ringrazio moltissimo.

 

Risposta dell'Aduc

Questo medico, a nostro avviso, ha commesso un illecito penale non garantendo il pubblico servizio a cui è demandato. A parte l'ignoranza scientifica di questo medico che lei ha ben evidenziato, non esiste un diritto all'obiezione di coscienza in merito, diritto invece previsto per l'interruzione di gravidanza.

Pertanto le consigliamo un esposto alla procura della repubblica: una raccomandata A/R in cui racconta al magistrato quanto accaduto e chiede se non vi siano gli estremi di un reato. Per l'aspetto pratico, oltre ovviamente a dirle di provare in altri consultori, è probabile che in regioni vicine, come l'Emilia Romagna, ci siano medici non delinquenti come quello capitato a lei.

 

ADUC

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