L’Associazione Sondrio Liberale ha iniziato da alcuni giorni la campagna elettorale per le imminenti elezioni comunali del 13 aprile. Desideriamo parlare alla gente chiaramente e senza ipocrisia, nella speranza di intraprendere un nuovo modo di fare politica che permetta di ripristinare il rapporto di fiducia tra amministratori e cittadini. Per questa ragione, dopo avere studiato in modo sicuramente non esaustivo ma comunque sufficientemente approfondito l’argomento, desideriamo dare il nostro contributo di idee anche sul delicato tema del teleriscaldamento, senza nessun preconcetto ma al contrario aperti ad una serena discussione. La polemica sorta tra ASM e Amministrazione comunale e propagatasi all’interno delle stesse forze politiche di maggioranza, fino a provocare la caduta della giunta Bianchini, deve essere superata. La discussione sul tema deve crescere di livello, coinvolgendo l’intera città e tutte le forze politiche, economiche e sociali verso proposte moderne, eco-sostenibili e vantaggiose per il contribuente. Se è vero che esistono criticità pubbliche, si pensi all’ospedale, che richiedono una soluzione urgente, è altrettanto vero che la città può e deve saper rivolgere uno sguardo verso il futuro. Una città che compie scelte importati in materia energetica è una città che crea e offre ricchezza ai propri cittadini e all’intero territorio. Per questi motivi, la domanda che ci siamo posti è la seguente: potrebbe Sondrio dotarsi di un impianto di termovalorizzazione alimentato da rifiuti solidi urbani e rifiuti speciali non pericolosi in grado di produrre energia elettrica e termica a servizio della città e in grado contemporaneamente di rendere autosufficiente l’intera provincia per lo smaltimento dei propri rifiuti? Sappiamo che l’interlocutore principale su tali temi è l’Amministrazione provinciale: dato che noi desideriamo governare un capoluogo vero motore di tutto il territorio provinciale e capace di proporre temi di spessore sovra comunale, vorremmo offrire la nostra disponibilità a un confronto con la Provincia, estensore del piano dei rifiuti, e con tutte le altre forze politiche, economiche e sociali della Valtellina.
Un impianto di cogenerazione alimentato a gas metano solleva, a parere di chi scrive, alcune perplessità: in un’ottica di lungo periodo preoccupa l’incertezza del contenimento dei costi di approvvigionamento del combustibile; d’altro canto il processo da tempo in atto di riconversione degli impianti di riscaldamento da parte dei privati rende via via meno appetibile nel breve periodo l’allacciamento a una eventuale rete di teleriscaldamento e, conseguentemente, meno redditizio l’investimento su un impianto di tal genere. Un impianto alimentato a biomassa sconta in questa fase evidenti difficoltà dovute alla scarsa presenza nelle nostre zone di una adeguata filiera bosco/legno con conseguente mancanza di combustibile autoctono anche per gli impianti già realizzati. Pertanto noi riteniamo auspicabile la valutazione di un piano integrato in cui la termovalorizzazione rappresenti una valida alternativa.
L’argomento è purtroppo di stretta attualità per le vicende campane che da mesi danno dell’Italia un’immagine vergognosa e, anche se al nord la situazione è ampiamente sotto controllo, la coscienza impone di affrontare queste tematiche con relativo anticipo (in realtà forse siamo già in ritardo) e senza la complicazione di situazioni di emergenza che portano senza dubbio a soluzioni affrettate e non durature.
Un esempio virtuoso ci viene dalla vicinissima Confederazione Elvetica, che tanti ammirano per la cura del territorio e lo sviluppo sostenibile: qui una parte considerevole dell’energia prodotta da fonti rinnovabili deriva dalla termovalorizzazione dei rifiuti. Gli impianti sono costruiti a ridosso dei centri urbani, senza sterili campanilismi, creando così ricchezza energetica a beneficio della popolazione. Dal 2000 in terra elvetica tutti i rifiuti combustibili e non riciclabili vengono inceneriti e non è più possibile utilizzare discariche. Andiamo verso un futuro con impianti sempre più piccoli, con emissioni ampiamente controllate e tollerabili, correttamente dimensionati sulle esigenze di particolari aree urbane e/o industriali. L’ambiente e il territorio sono per noi di primaria importanza, ma siamo stanchi di sentire utopie e sogni irrealizzabili. A chi parla di un mondo senza rifiuti, sogno ideologico e foriero inconsapevole di nuove discariche, preferiamo chi cerca di plasmare lo sviluppo con interventi innovativi e razionali. Così si cambia il modo di fare politica. Con il coraggio delle idee e senza la paura di affrontare temi difficili e “scomodi”. Noi di Sondrio Liberale abbiamo deciso di intraprendere questa strada. Relativamente agli argomenti che affronteremo per descrivere il nostro programma, crediamo doveroso attenerci a tre principi fondamentali: chiarezza, coraggio e innovazione. Per ridare credibilità alla politica, bisogna agire con la forza di chi non ha paura di perdere, ma che cerca di vincere e lo fa non contro qualcuno ma a favore di tutti.
Sondrio Liberale “per Massera Sindaco”