Lisistrata
SĖ e NO della Sinistra
26 Febbraio 2008
 

Conviene cominciare ad occuparci degli argomenti che vengono usati contro la lista Sinistra, l'Arcobaleno. La prima cosa da rettificare sempre con decisione e senza tentennamenti è che non ci possono chiamare con nomi diversi dal nostro, non sinistra radicale, non estremista, non cosarossa ecc.

 

ll secondo argomento è quello del “voto utile” (...). Il voto utile è quello che mi soddisfa e mi rappresenta, non può essere utile un voto che non rappresenta le mie esigenze e desideri e volontà ecc. Penso che la campagna sul voto utile si spegnerà, perché sarebbe dannosa anche a Casini e forse la Cei non vuole questo, se nel Pd i radicali disturbano, potrebbe decidersi a spostare la sua influenza appunto su Rosa bianca ecc.

 

Il terzo argomento viene ora lanciato dicendo che noi siamo i signori del no.

Accusa ben difficile da documentare perché sarebbe difficile indicare qualche nostro no che abbia danneggiato il governo. Sarà bene ricordare sempre che il governo è caduto per opera della destra interna, non per vittoria dell'opposizione e proprio quando avevamo richiesto un incontro per impostare alcuni sì del governo.

Comunque il nostro programma è pieno di sì: sì all'aumento dei salari stipendi e pensioni; sì alla lotta contro l'evasione fiscale; sì alla lotta contro la precarietà; sì alla scuola pubblica aperta e dotata di propria fisionomia e non trasformata in una impresa; sì alla ricostruzione dello stato sociale e dei servizi; sì al riconoscimento dei diritti dei e delle migranti; sì alla laicità dello stato; sì all'applicazione integrale e rispettosa della 194; sì al diritto alle scelte di vita e sessuali; sì al riconoscimento delle coppie di fatto; sì a una politica internazionale di pace e di rafforzamento e riforma delle istituzioni come le N.U.; sì all'Europa come continente di pace e di internazionalismo giusto soprattutto verso il continente africano.

 

Metterei sempre l'accento sui sì che diciamo e a quella luce possiamo dire forte i nostri no: no a chi fa un'equiparazione tra Colaninno e Roccuzzi: nemmeno De Gasperi avrebbe detto una cosa così madornale, e non parliamo di Pastore o di Donat Cattin. Sì alla laicità, no al clericalismo e al laicismo. No all'evasione fiscale che produce la più ingiusta delle rapine dal lavoro dipendente e ineguaglianza persino tra i bambini e le bambine di famiglie evasore e di quelle che pagano tutto.

E così via.

 

Se volete fare una cosa grata a me e ai compagni della commissione difesa: no fermo al militarismo, cioè all'idea e alla pratica incostituzionale di ritenere che i conflitti si risolvono soprattutto o solo con le guerre; sì alla smilitarizzazione della Guardia di Finanza; sì alla sindacalizzazione dei militari; avvio di una legge per l'obiezione di coscienza anche tra i militari professionisti; completamento dei lavori sull'uranio con elezione di una nuova commissione con compiti più precisi e definiti per il futuro; messa al bando dell'uranio.

 

Lidia Menapace


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