Diario di bordo
Nino Mairena. Un passo nella giusta direzione
30 Dicembre 2007
 

La deliberazione dell'assemblea generale delle Nazioni Unite per la moratoria delle esecuzioni capitali è un atto politico rilevante. Che va nella direzione dell'inveramento del fondamento stesso della Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948.

Certo, ora si tratta di valorizzare questo pronunciamento in due direzioni.

In primo luogo con l'azione affinché la moratoria universale passi dall'ambito dei desiderata a quello degli impegni concreti e cogenti: e la comunità internazionale dispone degli strumenti per rendere conveniente per qualunque stato fermare la mano del boia – attraverso una strategia di incentivi positivi nelle relazioni internazionali, nella cooperazione e negli aiuti; e mentre le istituzioni sovranazionali e gli stati possono agire in tal senso, occorre che anche dal basso prosegua e si estenda l'impegno abolizionista – giacché anche la moratoria è ancora solo un passaggio verso la meta dell'abolizione universale delle esecuzioni capitali.

In secondo luogo, e decisivamente, con l'azione affinché l'affermazione del principio della illiceità della soppressione delle umane vite si estenda dall'ambito giurisdizionale del sistema penale interno agli stati all'ambito delle relazioni internazionali, ovvero in direzione della eliminazione della guerra dal novero degli strumenti di regolazione delle controversie internazionali. Il voto dell'assemblea generale delle Nazioni Unite contrario alla pretesa statuale di attribuirsi il potere di irrogare la morte ad personam, può ipso facto contribuire alla lotta per far cadere la pretesa degli stati di irrogare la morte in forma massiva ed extragiudiziale. La lotta per abolire la pena di morte si connette pertanto alla lotta per abolire la guerra; e nella lotta per abolire la guerra è implicata la necessità' di abolire gli strumenti ad essa efficienti: gli eserciti, le armi. Il pronunciamento dell'Onu va valorizzato anche in questa prospettiva.

Naturalmente restano aperti tanti altri problemi, contraddizioni e conflitti, restano tante altre oppressioni e violenze - ed anche contro esse la lotta deve continuare; ma quel voto – con tutti i suoi limiti – è un passo nella giusta direzione, la direzione dell'affermazione del principio che a nessun essere umano deve essere tolta la vita, che uccidere non è lecito mai.

 

Giovanni Mairena

(da Notizie minime della nonviolenza in cammino, 30 dicembre 2007)


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