Telluserra
Carlo Forin: Belem, notte di Natale
24 Dicembre 2007
 

 

Il modo spagnolo per ricordare la notte di Natale è Belem.

Proviamo un’euroetimologia di Belem?

Bisogna sillabare: Be-lem. Be-lem dà il giro lem-Be, a suggerire lem-ma.

Lemma’ si può leggere nella frase sumera: PU PU KA LEM MA KE, sono

tutte le cose del mondo’, in un giro completo (GIR U) che chiude in iniziale PU il giro aperto nel secondo PU (ed UP è Cielo, KA anima [KAPUT anima Sole UT Cielo PU], KE Terra).

Omogeneo con Belem (per identità della seconda sillaba) è SHA LEM ‘completezza’, ‘crepuscolo’ (fine del giro del giorno che ricominciava alla sera [Belem]).

SHA à ASH è Uno d’origine! ASH SHA è la completezza che ritroviamo in ‘assai’.

BE si propone come Essere, figlio del Padre, ASH.

GIR U à U GIR U à origo, origine: la completezza del giro riporta all’origine.

All’origine di Geru-sa-lem-me era il sacerdote Melchisedek, re di Shalem, ed il suo Dio era BAAL SHEM, Altissimo Essere (SH) ME.

Lemma, dal latino lemma, argomento, tema, dal gr. lemma ‘presa’ da lambanein prendere, di etim. incerta (per lo Zingarelli ’98).

Lemma è ‘Proposizione che funge da premessa di un ragionamento’; ‘Proposizione che una scienza assume senza dimostrazione ricavandola da un’altra scienza’; ‘Vocabolo registrato in un dizionario o in un’enciclopedia stampato in grassetto e posto all’inizio della definizione’.

Lemme lemme, piano piano, adagio adagio, dopo otto anni di giri di ricerca a tempo pieno, mi scatta il grido alla greca lemma!, presa!

L’etimologia incerta (indoeuropea) lascia il passo alla presa dell’etimologia certa, la sumera.

Il significato greco indica la fine della ricerca sull’'argomento' in latino, in un percorso circa circolare: il circare, cercare in circolo, porta a lemma, ‘presa’!

Lemme viene come plurale di lemma –LEM ME-, se è vero che MA, madre, e ME, matrice creativa, combinano; ad es., nel dittongo AE nel nome del principe etrusco Maecenas, Mecenate –tu pranzi col ME-.

 

Lemur < LEM UR è ‘completezza della base’, come ci spiega Apuleio:

Hunc uetere Latina lingua reperio Lemurem dictitatum. Da : 53 De deo Socratis, Marsilio ’92.

Tr.: Questa [l’anima che si distacca dal corpo], nell’antica lingua latina, la trovo comunemente definita Lemure.

 

La spagnola ‘Belem’ letta in sumero BE LEM indica la completezza dell’Essere: LEM di BE, dell’Essere (notorio BEL); be è anche il verbo essere in inglese.

Notare che LEM ribalta in latino in mel, miele [aerii mellis caelestia dona di Virg. Geo. IV verso I, dove mellis è MEL SYL = ME EL SYL], che è ME di EL, ‘parola di Dio [come BEL è BE EL Essere EL] in sumero; specifica che Belem è il Verbo che nasce, l’Essere, la parola di Dio.

Nasce a Beth-lem-me [Bethlem], casa di Dio completezza del ME [di Emmanuel, Dio (ME-MA visto prima in dittongo) da MA ria < MA IR A, seme che va dalla Madre- è con noi].

Nasce come uomo, dunque ‘una volta sola’, semel, esse essere della parola divina ME di EL, lo stesso EL del protostorico biblico EL OH IM: EL dall’Aldilà OH/UH, IM convertito in MI, il ME umanizzato.

Infatti MI, in MI ME SIS greca, è imitazione del ME.

Messia è MES SI A, seme dell’Essere e dei ME, che si rinnova in MES SA, utero dei ME.

 

Carlo Forin


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