Prendendo spunto da un articolo comparso su Il Sole 24 Ore intitolato «Gli Integratori venuti dalla Cina» di Rita Fatiguso, rivolgo insieme ai deputati radicali della Rosa Nel Pugno un'interrogazione ai ministri della Salute e dello Sviluppo economico per chiedere se siano a conoscenza dell'arrivo dalla Cina sui nostri mercati di sostanze potenzialmente pericolose che vengono utilizzate come integratori nelle palestre. Sto parlando del chondroitin solfato (o condroitina), componente chiave della matrice extracellulare, che serve a mantenere l’integrità del tessuto e che è uno degli elementi essenziali della cartilagine e della glucosammina, una proteina associata al chondroitin solfato come integratore alimentare e nel trattamento dell’artrosi.
Secondo la ricostruzione effettuata da Il Sole 24 Ore molte società cinesi esportano nei mercati europei le sopracitate due sostanze con lo scopo di raggiungere la destinazione finale di Londra. La Gran Bretagna, infatti, considera queste due sostanze prodotti della filiera peschiera (fishery products) e di conseguenza per lo sdoganamento richiede il certificato sanitario, ma il governo cinese per questi prodotti di origine animale non si considera tenuto a rilasciarlo. Nell'articolo si legge che è stata, quindi, intercettata la febbrile ricerca da parte di una società con base produttiva in Cina per trovare un importatore di comodo, utile per entrare in Europa aggirando le prescrizioni sanitarie sugli integratori alimentari di origine animale. La società cinese lamenta la scarsa concorrenzialità rispetto ai competitors cinesi e cerca in Europa, in Germania o Italia, qualcuno disposto a sdoganare senza intoppi per poi trasportare la merce a Londra su gomma in fusti da 25 chili, impilati in confezioni da 20. Dettaglio essenziale: l’utilizzo di un codice doganale particolare di dicitura neutrale, non soggetto a dichiarazione sanitaria e la cui tariffa è tipica dei prodotti chimici, non con destinazione alimentare, integrata o medicamentale.
Il problema è che queste due sostanze hanno avuto dei precedenti rischiosi: la condroitina cinese, senza certificazione sanitaria all’origine è di origine animale (pesce e volatili) e può essere contaminata da virus e batteri pericolosi per l’uomo, ad esempio la salmonella. A titolo di esempio viene riportata la vicenda della società produttrice di condroitina e la glucosamina, Tsi Health Science: nel 2005 la condroitina cinese prodotta da questa società fu deliberatamente adulterata con un ingrediente rimasto non identificato e quella ricavata dalle pinne di squalo risultò positiva alla salmonella. La società bruciò il 70% dei suoi profitti sul mercato Usa degli integratori alimentari e solo a fine 2006 è tornata in linea con le norme della United States Pharmacopeia.
Nelle chat in internet i body builders riguardo queste sostanze discutono di costi e quantità, di tipologie e marche. C’è chi ne prende fino a 1.500 milligrammi al giorno, comprandole online e nessuno si chiede dei costi alla produzione: pochi grammi al consumatore finale costano anche 55-95 euro, quanto un fusto. Né, tantomeno, sospettano nulla della pericolosa provenienza cinese.
Donatella Poretti
Qui il testo dell'interrogazione