Diario di bordo
“Gli ori dei migranti. Gioielli e memorie dell’emigrazione storica dall’alto Lario e Valchiavenna” 
A Chiavenna dal 7 al 30 dicembre. Venerdì inaugurazione della mostra a palazzo Pestalozzi
Chiavenna, palazzo Pestalozzi
Chiavenna, palazzo Pestalozzi 
01 Dicembre 2007
 

Tra il Cinquecento e il Settecento furono molte le persone originarie dell’alto Lario e del territorio valchiavennasco che emigrarono per lavoro in Sicilia e, in particolare, a Palermo. Si trattò soprattutto di commercianti e maestranze qualificate come scalpellini, carpentieri, falegnami, filatori, panificatori e tessitori. Al ritorno a casa, alcuni di questi emigranti portarono con se gioielli e monili acquistati nella regione siciliana che furono gelosamente custoditi dalle famiglie e tramandati di generazione in generazione.

Rappresenta quindi un’occasione unica la mostra su questi preziosi oggetti, organizzata dal Centro di studi storici valchiavennaschi e dall’Associazione culturale Iubilantes di Como, “Gli ori dei migranti. Gioielli e memorie dell’emigrazione storica dall’alto Lario e Valchiavenna”, che si terrà con il patrocinio della Provincia di Sondrio e della Città di Chiavenna dal 7 al 30 dicembre nel salone al piano nobile del palazzo Pestalozzi in via Carlo Pedretti a Chiavenna.

All’inaugurazione, prevista per venerdì 7 dicembre alle ore 17 con “sorprese siciliane”, interverranno l’assessore alla cultura e all’emigrazione della provincia di Sondrio Laura Carabini, l’assessore alla cultura del comune di Chiavenna Camilla Moro, il presidente dell'Associazione culturale Iubilantes Ambra Garancini e il presidente del Centro di studi storici valchiavennaschi Guido Scaramellini. La visita alla mostra sarà guidata da Rita Pellegrini, a cui si deve la ricerca storico-etnografica.

Oltre a gioielli e incantevoli monili, si potranno ammirare un reliquiario settecentesco in argento sbalzato realizzato in Sicilia e la statua seicentesca di Santa Rosalia, patrona di Palermo invocata contro la peste, già nella facciata della chiesa intitolata alla santa e oggi sconsacrata, nella contrada chiavennasca dell’Oltremera. Queste ultime due opere d’arte provenienti e gentilmente concesse dal Museo del Tesoro della collegiata di San Lorenzo di Chiavenna.

La mostra, il cui ingresso è libero, sarà aperta tutti giorni, tranne i lunedì e a Natale, dalle ore 16 alle 19. Per ulteriori informazioni si può contattare il Centro di studi storici valchiavennaschi al numero di telefono 0343 35382 o l’Associazione Iubilantes al numero 031 279684.

 

Cristian Copes


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