Class action. Da bandiera di ricatto politico a strumento concreto?
Roberto Manzione e Willer Bordon
Roberto Manzione e Willer Bordon 
17 Novembre 2007
 

Dopo il voto in Finanziaria sulla Class Action al Senato, il provvedimento che arriverà alla Camera potrà e dovrà essere modificato se non vogliamo che questo strumento resti solo una bandiera in mano a due senatori, una serie di articoli di giornali e uno strumento di ricatto per le associazioni di consumatori finanziate dallo Stato nei confronti delle grandi aziende.

Se vogliamo che da strumento in mano alle corporazioni diventi strumento giudiziario per i singoli consumatori, e danneggiati più in generale, occorrerà introdurre delle modifiche sostanziali.

I punti piu' importanti su cui la Commissione Giustizia sta lavorando dall'inizio della legislatura sono: l'accesso (non per i soli consumatori ma per tutti i soggetti danneggiati); la proposta (non un elenco di associazioni di consumatori redatto dal Governo visto che, come recita l'articolo 24 della Costituzione, esiste il diritto del singolo ad agire in giudizio per la tutela dei propri diritti ed interessi); l'ammissibilità (un giudice deve stabilire se ammettere o rifiutare l'azione giudiziaria); il risarcimento (non un passaggio da una Camera di conciliazione e una successiva causa individuale, ma un automatismo fra sentenza e risarcimento del danno, tramite la figura del "curatore amministrativo”, nominato dal Giudice).

Questi i punti cardini della proposta di legge che elaborata insieme all'Aduc mi vede prima firmataria ma in compagnia di parlamentari di entrambi gli schieramenti,(1) e che su questi punti è simile anche alle 3 proposte di legge dell'on. Fabris (Udeur), on. Pedica (Italia dei Valori) e dell'on. Grillini (misto, socialisti).

Se non verrà stralciato il provvedimento (come sarebbe sensato e corretto da un punto di vista regolamentare), la strada degli emendamenti sarà quella da percorrere, confidando nella volontà di far seguire alle politiche di liberalizzazioni anche quelle che diano nelle mani dei singoli cittadini le possibili azioni di rivalsa per far valere i propri diritti.

 

Donatella Poreti

 

 

(1) “Introduzione dell'azione giudiziaria collettiva”, pdl 1443: Donatella Poretti, Daniele Capezzone, Romolo Benvenuto, Giorgio Carta, Giovanni Carbonella, Arnold Cassola, Francesco Colucci, Cinzia Dato, Sergio D'Elia, Tana De Zulueta, Sandro Gozi, Carmelo Lo Monte, Giuseppe Lumia, Bruno Mellano, Roberto Poletti, Federica Rossi Gasparrini, Emanuele Sanna, Giuseppe Trepiccione, Michele Tucci, Lanfranco Turci, Maurizio Turco, Luana Zanella.


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