Class action. Verso il ritiro dell'emendamento? 
Occorre considerare il dibattito in corso alla Camera e approvare una legge
13 Novembre 2007
 

L'accantonamento al Senato dell'emendamento Manzione sulla class action (o 'azione giudiziaria collettiva') è un buon segnale che spero possa portare al suo ritiro definitivo. Sono d'accordo con il Ministro della Giustizia Mastella per quanto riguarda il metodo decisamente frettoloso di approvare uno strumento così importante di tutela giuridica del cittadino e sulla mancanza di una macchina operativa per renderlo effettivamente attivo. Ma vorrei ricordare anche che la class action, così come passerebbe con questo emendamento, sarebbe snaturata e di poca utilità. L'accesso a questa sarebbe previsto, infatti, solo per i consumatori(1) e non per tutti i soggetti danneggiati da altri. Inoltre tutti i “consumatori” potrebbero arrivare alla class action solo passando per altre strutture (per esempio associazioni dei consumatori) scelte dallo stesso Governo.

La class action proposta potrà essere adita solo dalle associazioni di consumatori finanziate dallo Stato e da altre associazioni e soggetti che il ministero dovrà successivamente stabilire. Questo in dispregio all'art. 24 della Costituzione (il diritto del singolo cittadino ad agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi), articolo che viene richiamato nell'emendamento Manzione ma solo per buttare fumo negli occhi e ribadire che quel testo viola la Costituzione. Inoltre, in questa class action, a sentenza positiva, per avere il rimborso ogni singolo deve intentare a sua volta un'azione di risarcimento (e ci potrebbero volere forse venti anni per avere un rimborso tra class action e causa individuale successiva).

Oltre al merito, è anche scorretto il metodo: in Commissione Giustizia alla Camera oggi dovrebbe iniziare la sede referente su un testo unico, frutto di quasi un anno di lavoro della commissione e della mediazione tra le proposte all'esame che si dividono in due filoni. Uno fa capo al ddl Bersani sul quale è ricalcato l'emendamento Manzione, l'altro fa riferimento ad una pdl a mia prima firma e ad altre simili. Secondo queste pdl chiunque può adire la class action e il giudice decide se accettarla. I rimborsi sono automatici a fine sentenza, anche per chi, non presente in giudizio, abbia ricevuto un danno dall'illegalità sanzionata. Inoltre, sono previste regole precise per tutte le fasi processuali – cosa totalmente assente dal progetto governativo, per cui si presuppone un ulteriore normazione.

Se l'emendamento Manzione dovesse passare, sarebbe come non considerare il lavoro svolto alla Camera. Se Manzione e altri sono veramente interessati per avere anche in Italia la possibilità di ricorrere all'azione giudiziaria collettiva si adoperino perché un testo venga approvato al più presto alla Camera e non come emendamento alla Finanziaria.

 

Donatella Poretti

 

 

(1) Codice del consumo, art. 3: «1. Ai fini del presente codice si intende per: a) consumatore o utente: la persona fisica che agisce per scopi estranei all'attività imprenditoriale o professionale eventualmente svolta;...».


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