COME I BISONTI FURONO LIBERATI SULLA TERRA
(Voce narrante:)
“All’inizio un essere potente chiamato Gobbo possedeva tutti i bisonti per sé e non ne lasciava nemmeno uno agli altri.
Così, tra gli altri il coyote disse:”
(Il Coyote:)
“Dobbiamo entrare nel suo recinto, ma i muri sono troppo alti. L’unico ingresso passa per la casa che il Gobbo abita con il suo unico figlio e certamente non sarà possibile attraversarlo. Però ho un’idea: avete fatto caso che il figlio del Gobbo non ha un animale tutto suo? Faremo così: io mi trasformerò in un piviere e quando il figlio del Gobbo scenderà a prendere acqua mi farò trovare da lui e avrò un’ala spezzata. Certo, mi prenderà e mi porterà nella sua casa e quando sarò dentro volerò nel recinto, spaventerò i bisonti che impazziranno di paura, usciranno e saranno liberi sulla terra.”
(Un indiano:)
“Così avvenne e il ragazzo portò l’uccello con l’ala spezzata a suo padre, ma questi gli disse che tutti gli animali sono imbroglioni.”
(Il Gobbo rivolto al figlio:)
“Sbrigati, malaccorto, riporta quel piviere dove l’hai trovato e senza fare storie.”
(Il Coyote:)
“Tornai al mio popolo e dissi che aveva fallito. Però non mi persi d’animo, mi trasformai in un cagnolino e il figlio del Gobbo mi trovò che leccavo l’acqua. Mi portò dal padre e il Gobbo lo rimproverò e cercò di ammazzarmi col bastone. Ma poi vide il figlio così addolorato che disse: «Fammi almeno essere sicuro che sia proprio un cane». E mi mise un tizzone acceso davanti agli occhi e io abbaiai tre volte, proprio come lui si aspettava.”
( Il Gobbo:)
“È proprio un cane, ma io in casa non ce lo voglio! Portalo nel recinto dei bisonti e peggio per lui!”
(Il Coyote:)
“Quando fui sicuro che padre e figlio si erano addormentati, presi a correre in mezzo ai bisonti abbaiando a più non posso e spaventandoli così tanto che fuggirono tutti e si sparsero per il mondo.”
(Il Gobbo:)
“Altro che cane! Era Coyote l’imbroglione e me l’ha fatta!”
Maria Lanciotti