Diario di bordo
A tre anni dalla legge 40: ripartiamo dalle linee guida
17 Ottobre 2007
 

Donatella Poretti, parlamentare radicale della Rosa nel Pugno, segretaria della Commissione Affari sociali, ci invia l'appello presentato nel corso della conferenza stampa - “A tre anni dalla legge 40: ripartiamo dalle linee guida” - tenutasi oggi presso la Sala stampa della Camera dei Deputati.

 

 

APPELLO DEI PARLAMENTARI

A tre anni dalla legge 40: ripartiamo dalle linee guida

 

A tre anni dall'approvazione della legge 40/04, e dalle relative linee guida, risultano evidenti gli aspetti avversi della normativa per le coppie che devono ricorrere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita. Alla luce dei dati emersi dalla relazione del 2007 al Parlamento del ministro della Salute sugli effetti dell'applicazione della legge, si conferma l'inadeguatezza della normativa e tutti i danni che sta producendo alla salute delle donne e del nascituro.

 

Risulta infatti che:

 

- Le percentuali di gravidanze su prelievo di ovociti sono diminuite dal 24,8% del 2003 al 21,2% del 2005 causando una ipotetica perdita di 1041 gravidanze.

- Il numero dei trasferimenti con un solo embrione (non selezionato, quindi con basse probabilità di attecchimento) è aumentato dal 13,7% al 18,7%.

- Il numero di trasferimenti con 3 embrioni (a rischio gravidanza trigemina) è aumentato dal 44% a più del 50%.

- La percentuale dei parti plurimi è aumentata dal 22,7% al 24,3%.

- Sono aumentati dal 23,4% al 26,4% gli esiti negativi delle gravidanze correlati al trasferimento obbligatorio di tutti gli embrioni ottenuti.

 

Per l'aggiornamento delle linee guida ai sensi dell'art. 7 comma 3 L. 40/04, il Consiglio Superiore di Sanità, ha espresso su richiesta del ministro della Salute, il parere di considerare le coppie con soggetti portatori di virus hiv come affette da “infertilità funzionale” e come tali possono rientrare nelle categorie previste dalla legge 40.

Il CSS nella stessa occasione con “un voto su base personale”, non comparso quindi nel parere ufficiale, si è dichiarato contro l'impianto obbligatorio di tre embrioni e si è espresso anche a favore della diagnosi pre-impianto.

 

Le Società Scientifiche Italiane, gli operatori del settore, sull'aggiornamento delle linee guida, hanno congiuntamente inviato documento al Ministro della Salute, dove chiedono: la possibilità di fecondare più di tre ovociti per le coppie che corrono maggiori rischi di insuccesso e la possibilità di crioconservazione gli ovociti a due pronuclei, quindi di utilizzare tutti gli ovociti prodotti dalla paziente in caso di necessità.

 

Le associazioni di malati di sterilità e infertilità hanno sottoscritto il documento delle Società Scientifiche e degli operatori. Hanno inoltre, formulato nuove richieste per l'aggiornamento delle linee guida al ministro della Salute: il riconoscimento della sterilità e infertilità come malattia (ciò ne consentirà l'inserimento nei DRG Nazionali); l'accesso alle tecniche per i portatori di patologie genetiche e/o virali e malattie sessualmente trasmissibili.

 

CHIEDIAMO al ministro della Salute, alla luce delle sue competenze in merito all'aggiornamento delle linee guida sulla legge 40 del 2004 per la tutela della salute di tutti i soggetti coinvolti nelle tecniche di fecondazione assistita:

- che sia data risposta alle fondamentali richieste formulate dal mondo scientifico e dai pazienti;

- di ammettere la diagnosi preimpianto, alla luce della sentenza del tribunale civile di Cagliari che, nel pieno rispetto del principio intangibile della tutela della salute - articolo 32 della Costituzione italiana - ha accolto l'istanza di una donna, portatrice sana di betatalassemia, per la diagnosi preimpianto nel suo embrione congelato, disponendone l'esecuzione in un centro ospedaliero.

 

CI IMPEGNIAMO inoltre ad attivare tutti gli strumenti idonei alla revisione della legge 40 del 2004, affinché siano calendarizzati per la discussione tutte le proposte di legge di modifica della norma sulla procreazione assistita.

Questo al fine di rientrare nei parametri Comunitari, nella tutela del diritto alla salute del malato sterile, e per riaprire un dibattito sui punti più contestati della legge: il divieto di fecondazione eterologa, l'impianto obbligatorio dei tre embrioni, il divieto di congelamento degli embrioni e il divieto di destinazione degli embrioni alla ricerca.

 

Giuseppe Astore (Italia dei Valori)

Luigi Cancrini (Comunisti italiani)

Daniela Dioguardi (Rifondazione Comunista)

Tommaso Pellegrino (Verdi)

Donatella Poretti (Rosa nel Pugno)

Emanuele Sanna (Ulivo)

Katia Zanotti (Sinistra Democratica)


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