Il 24 luglio scorso scorso su segnalazione dell'Aduc ho presentato un'interrogazione (5-01340) per chiedere se alla luce di uno studio dell'Istituto federale tedesco per la valutazione dei rischi che rilevava la presenza di bicromato di potassio (un composto allergizzante) nel 57% dei manufatti in pelle presenti sul mercato, il ministero della Salute avesse effettuato come in Germania degli studi adeguati su questa sostanza e, nel caso negativo, se ritenesse di condurli.
L'Aduc riguardo questa notizia aveva consigliato di non comprare prodotti in pelle da venditori ambulanti contro il quali non può essere avviata nessuna forma di rivalsa. L'Unione Nazionale Industria Conciaria (UNIC), a seguito di questo avviso, ritenendosi screditata, ha minacciato di querelare l'Aduc e come reso noto dalla stessa associazione dei consumatori, l'Unic, tramite il proprio studio di avvocati in data 4 agosto ha fatto pervenire presso l'associazione una ricerca della Stazione sperimentale per l'industria delle pelli (SSIP), Ente posto sotto la vigilanza del ministro dello Sviluppo Economico.
Secondo un comunicato dell'Aduc del 12 settembre scorso, la ricerca condotto dall'SSIP sui prodotti delle concerie italiane, riporta che nel 5,1% dei prodotti esaminati è stato trovato il bicromato (cromo esavalente) senza specificare quali e quante aziende siano incluse in questa percentuale. Risulta evidente che l'Istituto italiano ha esaminato solo i prodotti delle concerie italiane mentre quello tedesco ha effettuato una indagine su tutti i prodotti in pelle presenti sul mercato, cioè quelli a disposizione dei consumatori.
Sempre secondo l'Aduc dato che la quota coperta dalle importazioni “made in Cina”, relativa al settore calzaturiero nel 2006, comprese le riesportazioni, è del 98%, che a fronte di consumi interni per 188 milioni di paia di scarpe, 184 milioni (in parte riesportati), provengono dalla Cina e che è indispensabile considerare anche il mercato illegale dei prodotti in pelle -ormai ampiamente diffuso- risulta evidente che i dati riportati dall'SSIP non sono rappresentativi di quanto denunciato a proposito del mercato conciario.
Considerato poi che la ricerca dell'SSIP fatta pervenire all'Aduc dai rappresentanti legali dell'UNIC, risulta indirizzata in data 3 agosto 2007 al Ministro della Salute, ho ritenuto opportuno rivolgere un'ulteriore interrogazione al ministro della Salute e dello Sviluppo Economico per sapere:
- secondo quale procedura un documento di un ente pubblico (SSIP) indirizzato al ministero della Salute è stato acquisito dai legali dell'UNIC e inoltrato all'Aduc;
- se considerato che i dati riportati riguardo l'allarme denunciato dall'Aduc descrivono solo una piccola fetta del mercato conciario (quella relativa ai produttori italiani), non ritengano necessario e urgente svolgere un'indagine più approfondita;
- alla luce dei dati della ricerca dell'SSIP che hanno rilevato la presenza nel 5,1% dei prodotti esaminati di bicromato (cromo esavalente), se non ritengano necessario informarsi su quali e quante aziende siano incluse in questa percentuale.
Donatella Poretti
Qui il testo della nuova interrogazione