Schiacciami a muro zanzara estiva fammi schizzare il sangue dalle orecchie spolpami tutta coscia di pollo strappami i capelli a ciuff a ciuff, passami una littorina sotto e una sopra fammi attraversare da un ago senza cruna e cucimi con gli aghi di pino e strizzami e schizzami e spruzzami con olio fetente appallottolami nel pugno palletta da biliardo acciuffami per la colletta e pinzami con la cucitrice collazionami per bene che non si perda niente di me e retropuntami a destra e poi sinistra e poi in lungo e in largo, passami per il forno a legna e per un comignolo stretto fammi riposare nella tua sedia a dondolo elettrica e arrostiscimi piano come triglia alla griglia e cuocimi a vapore e a fuoco lento distilla i miei umori malvagi, fai grappa di me, fai pizzoccheri, e pinzimoniami lentamente con aceto di mele e fai polpette di me e condiscimi con l'aglio che tiene lontano i cattivi pensieri, inseriscimi nel bancomat ma schiacciami prima con il bulldozer affinché non si debba dire che non ero abbastanza sottile per te, e pressami poi nella morsa e mettimi nella valigia tua di ventiquattrore fa facendo in modo di incastrarmi per bene le dita nella chiusura a scatto, e lavami e nell'oblò salutami con la mano, e centrifugami e frullami e rullami e poi scaraventami il portone in faccia e rompimi il setto nasale, abbatti un muro in mio onore dirupalo tutto sulla mia testa e fai barricate di me e salici sopra e spara alla folla e non permettere che mi liberi da te e calpestami pestami appestami infettami contagiami calciami scalciami come un pallone scoppiato con le tue scarpe chiodate e scoppiami con un chiodo fisso ma che sia arrugginito al punto giusto piantami un palo appuntito negli occhi e temperalo bene prima e mettimene uno anche nei piedi così che non mi possa allontanare da te e legami le mani dietro la schiena con fine filo spinato e spinami come pescepalla e chiedimi palla pallina dove sei stata che ti risponderò e gioca con me un gioco con acciarino piccolo e ustionami tutta per sbaglio e pentiti e addosso buttami acqua e terra e poi balla balla con me in questo fango (e dammi un'aspirina che, con tutto quello che mi hai fatto, ho mal di testa) e fammi fare l'ultima giravolta e subito dopo annegami annegami nell'acqua della tua vasca amore mio e pietoso raccogli i miei gesti e dalli in pasto al barboncino della tua vicina di casa, quella che è tanto gentile con te, e fatti beffe di me e ridimi in faccia, in quella che mi è restata, e ridimi pure ridimi pure ridimi pure e pure scuoiami se vuoi e con la mia pelle fabbrica un tamburo e suonaci una musica tribale e se la musica ti parla tu zittiscila che ho mal di testa.
Antonella Pizzo
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