Valtellina-Valchiavenna
e Grigioni. 1859-1997
Indagine sui rapporti culturali fra il Cantone dei Grigioni, la Valtellina e le ex contee di Bormio e Chiavenna a cura di Bruno Ciapponi Landi
Museo Etnografico Tiranese, Ricerche - n. 3 (1997)
Parte Seconda
Il lento avvio di una nuova fase
nei rapporti fra le “due Rezie”
1946
Il 22 aprile 1946 la Banda di Madonna di Tirano riprende le attività dopo la fine della guerra effettuando un "giro di propaganda e di ringraziamento" a Brusio. L'iniziativa è annunciata da un manifesto a firma della Direzione e del maestro.
D. Modenesi, Cento anni di vita della Filarmonica Avvenire di Brusio 1887-1987. Poschiavo (Isepponi), 1987, pp. 21, 23, 38.
1948
Il Comune di Sondrio affida la direzione della Civica Biblioteca “Pio Rajna” di Sondrio a Giovanni Battista Gianoli che, consapevole «dei trisecolari vincoli storici esistiti con la Repubblica delle Leghe Grigie», avvierà presto una intensa corrispondenza con il prof. Arnoldo Marcelliano Zendralli, presidente della Pro Grigioni Italiano e redattore dei Quaderni grigionitaliani che continuerà con il suo successore prof. Rinaldo Boldini. Ne deriverà un proficuo rapporto culturale fra le due istituzioni che favorirà i rapporti successivi con l'Archivio di Stato dei Grigioni e con la Biblioteca Cantonale.
G. B. Gianoli, La biblioteca civica "Pio Rajna" nel suo primo secolo di vita (1862-1962), Sondrio, Comune di Sondrio, 1962 p.34-35
1950
Il Corriere della Valtellina del 7.1.1950 riferisce che l'Associazione d'amicizia italo svizzera si è riunita in assemblea a Chiavenna presso l'Albergo “Caurga”.
1952
Il settimanale Eco delle Valli del 3 giugno dedica una intera pagina alla “Giornata dell'amicizia italo-svizzera” celebrata a Chiavenna la domenica precedente. Una cronaca della giornata, pubblicata sul numero del 10 giugno, si conclude con l'augurio che venga intensificata «l'attività dell'Associazione italo-svizzera [...] giovane ma già benemerito sodalizio».
1 Giugno: Chiavenna ha celebrato la giornata dell'amicizia italo-svizzera, in EdV 3.6.1952 (scritti di don G.F., Ideale Cannella, Luigi Festorazzi), p. 3
La giornata d'amicizia italo-svizzera, in EdV 10.6.1952
Il Corriere della Valtellina dell'8 maggio riferisce che quaranta maestri svizzeri della Valle di Poschiavo sono andati a Tovo S. Agata per assistere a una conferenza storica di don Egidio Pedrotti.
1953
Il generale Henri Guisan, capo delle Forze armate svizzere, in una intervista a Cesco Tomaselli del Corriere della sera afferma che la forza della Confederazione deriva dall'essere rimasta piccola. Consapevole di questo la Svizzera non volle unire a se la Savoia al tempo di Napoleone e più tardi rifiutò la Valtellina. Sull'affermazione del generale si apre un dibattito sulle pagine del periodico Le vie del bene.
“...e rifiutammo la Valtellina...”, interventi di don Tarcisio Salice e di G. B. Del Curto (marzo)
I nostri antichi dominatori accettarono con lealtà il distacco, di Bruno Credaro (aprile)
La Svizzera non ha mai rinunciato al possesso delle nostre valli?, di G. B. Gianoli (maggio)
La Valtellina non fu mai rifiutata dalla Svizzera, di G. B. Del Curto (giugno)
1959
La Rassegna economica inizia la pubblicazione a puntate (che poi riunisce in estratto) della traduzione dal tedesco di Giustino Renato Orsini delle parti riguardanti la Valtellina e la Valchiavenna della Raetia di Giovanni Guler von Weineck (Zurigo, 1616)
G. Guler von Weineck, Raetia. Versione dal tedesco della sola parte che riguarda la Valtellina e la Valchiavenna di G. R. Orsini, in Reps n. 3, 4, 5, 6, 7- 1959 e in estratto, Sondrio, Ramponi, 1959, pp. 70
1960
Nasce, per iniziativa di alcuni intellettuali italiani e svizzeri, l'Associazione italo-svizzera per gli scavi di Piuro. I promotori, guidati dal dott. Otto Kehrli, presidente del Gutenberg Museum di Berna e dal prof. Luigi Festorazzi, intendono realizzare scavi archeologici sull'area della frana che nel 1618 si abbatté sul borgo, per rimettere alla luce i resti della cittadina che apparteneva allora alla Repubblica delle Tre Leghe Grigie. I promotori vogliono che l'iniziativa serva anche a «rinsaldare i vincoli di amicizia, comprensione e pace fra i popoli d'Italia e di Svizzera».
H. Steiner, La luce ritorna su Piuro, AdG a. XLV, 1963, p. 53-62
H. Schneider, Piuro sepolta da una frana nel 1618: gli scavi di sondaggio del 1963, in Reps n. 8, 1964, p. 3 [con premessa di L. Festorazzi]
R. Zala, Sulle vestigia dell'antica Piuro, QG a. XXXIV, 1965, p. 10-30
K.D. Zaugg, La campagna 1966 degli scavi di Piuro, in Reps n. 3, 1967, p.27 [present. di L. Festorazzi]
L. Giacometti, Scavi di Piuro, in AdG, L, 1968, p. 140-141
L. Festorazzi e H.Lüthy, Gli scavi di Piuro Antica ed una perizia geologica, in Clavenna, a. IX (1970) p. 39-47
G. Maurizio, Scavi di sondaggio a Piuro nelle campagne 1963-1966: consuntivo e proposte, in Reps n. 11-12, 1972, p. 30
1962
Il Centro di studi storici valchiavennaschi costituitosi a Chiavenna inizia le pubblicazioni del bollettino sociale, Clavenna, sulle cui pagine compariranno con frequenza ricerche interessanti i Grigioni e i loro rapporti con le nostre valli.
Particolare interesse assumeranno gli studi di Sandro Massera sul periodo del distacco e le ricerche di Guido Scaramellini, Martino Fattarelli, Giacomo Maurizio e Gaudenzio Giovanoli. Frequenti gli interventi di Luigi Festorazzi che utilizzerà ampiamente il periodico per la sua instancabile azione in favore dei rapporti italo-svizzeri. Nelle pagine dedicate al notiziario compariranno costantemente informazioni culturali inerenti la Val Bregaglia e il Grigioni e i redattori avranno cura di estendere al cantone la rubrica delle segnalazioni e delle recensioni, sia pure limitatamente agli scritti attinenti la storia della Valchiavenna.
1964
Si tengono varie iniziative, soprattutto in Valchiavenna, per rilanciare il progetto di traforo dello Spluga. Luigi Festorazzi è fra i promotori più convinti e attivi.
1965
Nel dicembre del 1965, a cura del Centro Iniziativa Giovanile (C.I.G.) di Madonna, si incontrano a Tirano i poeti viventi della “Rezia Cisalpina” e del Grigioni Italiano. La serata è animata da Balilla Pinchetti e da Giorgio Luzzi, che tradurrà l'iniziativa in uno dei suoi primi saggi critici intitolato “Poeti viventi nel Grigioni Italiano e in Valtellina” pubblicato nel 1968 nei Quaderni Grigionitaliani (a. XXXVI, nn. 2, 3, 4 e a. XXXVII, nn. 1 e 2) e in estratto l'anno successivo.
1966
Il 26 maggio l'on. Libero Della Briotta, deputato valtellinese al Parlamento Italiano, interviene a Zurigo ad una cerimonia celebrativa del XX anniversario della Repubblica affermando: «Io non posso dimenticare che nella mia Provincia, quella di Sondrio, la acquisizione di una maggiore coscienza civile e politica, che è tutt'uno con la partecipazione dei cittadini a tutti gli aspetti della vita associativa è in larga misura, forse in determinante misura, dovuta all'apporto degli emigranti che alla fine dell'800 venivano qui in terra elvetica, in cerca di lavoro, all'epoca dei grandi lavori stradali e ferroviari».
Libero Della Briotta, insegnante, direttore didattico, studioso di storia locale, pubblico amministratore, fu eletto deputato al Parlamento e quindi senatore per il Partito Socialista Italiano. Quando morì, nel 1985, ricopriva la carica di vice presidente del Senato della Repubblica. Membro attivo e vicepresidente della Commissione nazionale antimafia era poi divenuto Sottosegretario agli esteri con la delega dell'Emigrazione nel 2° governo Cossiga e nel successivo governo Forlani (1980-1981). Impegnata e costante la sua azione in difesa degli emigranti condotta con determinazione, ma anche con equilibrio e obiettività. Favorì l'opera del nascente Assessorato all'emigrazione della Provincia con l'apporto prezioso di informazioni di prima mano fornite agli amministratori e ai funzionari impegnati nell'iniziativa, pur non traendone alcun vantaggio politico e incurante del “rischio” di concorrere, semmai, a far ben figurare gli avversari. L'azione di Della Briotta si svolse prevalentemente nell'ambito dei rapporti internazionali italo-svizzeri. Il suo concorso al miglioramento dei rapporti fra la Provincia di Sondrio e il Grigioni va ricercato nell'appoggio che diede all'opera dell'amico prof. Luigi Festorazzi contributo dato alla loro chiarezza. Suo fratello Enzo assumerà, dopo la sua morte, la responsabilità dell'assessorato stesso e dedicherà particolare attenzione ai rapporti con il Grigioni.
In difesa degli emigranti italiani in Svizzera, Bettini, Sondrio, s. d. [1966?]
Comunità fra la Lombardia e la Svizzera: la val San Giacomo (sec. XVI-XVIII), Sondrio, 1979, p. 177
1967
Viene stampato a Basilea a cura della Società Svizzera per le tradizioni popolari il volume Lingua e cultura della valle di Poschiavo del prof. Riccardo Tognina. La ricerca mette in relazione sistematicamente i vocaboli dialettali della valle con quelli di Tirano e Livigno.
1969
La Pro Grigioni Italiano pubblica gli indici delle prime 35 annate dei Quaderni Grigionitaliani (1931-1966) e dei primi 50 anni dell'Almanacco dei Grigioni (1918-1968). Sui primi figurano 12 contributi di autori valtellinesi o valchiavennaschi (O. Aureggi, E. Besta, B. Credaro, G. De Simoni, L. Festorazzi, G. B. Gianoli, G. Luzzi), sui secondi 12 (di cui 9 di L. Festorazzi e gli altri di Alfredo Martinelli, Giorgio Luzzi e Guido Scaramellini). Quando nel 1989 uscirà un nuovo volume di aggiornamento per i successivi tre lustri si registreranno 15 interventi sui Quaderni (8 di L. Festorazzi, 6 di G. Luzzi e 1 di Ugo Trinca) e 36 sull'Almanacco (14 di L. Festorazzi, 1 di G. Giorgetta, 16 di A. Martinelli, 5 di Guido Scaramellini).
L'8 febbraio Guido Scaramellini e Giovanni Giorgetta tengono una conferenza a Vicosoprano sui “Dipinti in Valchiavenna anteriori al XVII sec.” (Clavenna, VIII, 1969).
1970
La vedova del letterato Paolo Arcari, Maria Pievani, dona al Comune di Tirano perché ne faccia sede della biblioteca civica la sua casa avita e i fondi librari appartenuti al marito, che per anni fu professore di letteratura italiana e rettore dell'università svizzera di Friburgo e della figlia Paola, docente di diritto all'Università di Cagliari. Una clausola della donazione dispone che un posto nel consiglio di gestione sia riservato a un rappresentante della Valle di Poschiavo designato dai due Comuni che la compongono. Il primo rappresentante, nominato nel 1974 dopo il perfezionamento della donazione, è il bibliotecario cantonale prof. Remo Bornatico, uno dei più convinti promotori dei rapporti Valtellina-Grigioni.
Il 27 aprile la Conferenza magistrale di Poschiavo, in visita a Chiavenna viene ricevuta «in Municipio con scambi di indirizzo osannanti all'amicizia retica» (Clavenna, IX, 1970)
Il Grigione Italiano del 1° luglio 1970 pubblica in prima pagina col titolo “Considerazioni a cuore aperto”, una lunga lettera di Camillo de Piaz indirizzata ai «Cari amici poschiavini» sul dibattuto problema dell'inforestieramento e sui risultati locali del referendum.
1971
Il 16 maggio (a un anno esatto dal Convegno internazionale svoltosi a Chiavenna) si tiene nella città del Mera l'annuale assemblea del Comitato chiavennasco per il traforo dello Spluga presieduto dall'ing. Romeo Pollini. Un ampio riassunto delle diverse iniziative promosse a sostegno del traforo (anonimo, ma curato da Luigi Festorazzi) compare su Clavenna (X, 1971).
1972
«Aderendo ai replicati inviti di numerosi soci del Grigioni Italiano» la Società Storica Valtellinese «ha indetto l'assemblea del 1972 in Poschiavo, in un'aula delle nuove scuole secondarie. [...] A fare gli onori di casa erano il podestà di Poschiavo dr. Bernardo Lardi, il presidente [centrale] della Pro Grigioni Italiano prof. Riccardo Tognina e i professori Gustavo e Guido Lardi, rispettivamente presidente della sezione di Poschiavo della PGI e direttore delle scuole secondarie del borgo». (BSSV n. 25, Anno 1972, Sondrio 1973)
Il professor Sandro Massera, vice presidente della Società storica valtellinese ed eminente studioso di storia locale, pubblica su Clavenna, bollettino del Centro di studi storici valchiavennaschi (di cui è stato fra i fondatori) il primo di una serie di studi sul distacco delle nostre valli dai Grigioni, che culmineranno nella pubblicazione di tre fondamentali volumi sull'argomento editi dal Credito Valtellinese.
Scritti di Sandro Massera sull'argomento:
Lombardia o Svizzera? Una scelta decisiva per la Valtellina e i contadi di Chiavenna e di Bormio nel 1814, in Clavenna, XI, 1972, pp. 109-126
Due documenti bormiesi sull'eccidio di Cepina del 23 luglio 1797, in BSSV n. 26, 1973, p. 55-89 [con I. Simonetti]
La missione del commissario Aldini in Valchiavenna e in Valtellina nel 1797, in Clavenna, XII, 1973, pp. 63-82
La fine del dominio grigione a Bormio e l'eccidio di Cepina del 23 luglio 1797, Sondrio 1974 [con I. Simonetti]
Vani reclami dei deputati di Valtellina, Chiavenna e Bormio contro l'unione incondizionata dei loro paesi alla Repubblica Cisalpina, in BSSV n. 28, 1975, pp. 54-62
Perché la Valtellina non divenne un cantone svizzero, in NBPS Sondrio n. 8, agosto 1975, p. 20-31
Le vicende conclusive della seconda deputazione valchiavennasca presso Napoleone, in Clavenna, XV, 1976, pp. 92-116
L'incontro di Napoleone a Mombello delle delegazioni valtellinese, grigiona e chiavennasca, in Clavenna, XVI, 1977, pp. 92-116
La delegazione valtellinese al Congresso di Vienna (1814-1815), Banca Piccolo Credito Valtellinese, Sondrio 1981, p. 131 [Riprende gli scritti pubblicati su Clavenna, XVIII, 1979, pp. 85-131 e XIX, 1980, pp. 83-160]
Le principali vie di comunicazione fra la Repubblica di Venezia e i Cantoni svizzeri attraverso la Valtellina nel sec. XVII, in Reps n. 4, 1983, p. 15
Andrea Corvi: un fiero oppositore della “rivoluzione” del 1797 in Valtellina, in BSSV n. 40, 1987, pp. 151-180
Conte Diego Guicciardi (1756-1837). Le memorie, Sondrio 1987
Il convegno di Edolo tra il generale Murat e le delegazioni di Valtellina, Chiavenna e Bormio (23-26 settembre 1797), in Clavenna, XXV, 1989, pp. 7-33
23 giugno 1797: Tirano congeda il podestà grigione e innalza l'albero della Libertà, in BSSV n. 42, 1989, pp. 7-33
La fine del dominio grigione in Valtellina e nei contadi Bormio e di Chiavenna 1797, Credito Valtellinese, Sondrio 1991, pp. 314 [con ampia bibliografia alle pp. 301-305]
1974
Nasce a Tirano l'Associazione “Glicerio Longa” per lo studio della cultura alpina marcatamente indirizzata verso i rapporti culturali con le vicine valli del Grigioni Italiano e le istituzioni di ricerca svizzere con alcune delle quali realizzerà significative collaborazioni. (Clavenna, XVI, 1975)
Il 12 gennaio il Coro Nivalis di Chiavenna prende parte a una trasmissione della Radio della Svizzera Italiana. (Clavenna, XIII, 1974)
1975
Il Comune di Chiavenna, aderendo a una proposta del Centro di Studi Storici Valchiavennaschi, intitola una via cittadina alle “Tre Leghe” e un'altra alla “Rezia”.
Il Foglio ufficiale del Canton Grigioni del 25 luglio annuncia la costituzione della Fondazione “Gaudenzio e Palmina Giovanoli – Ma loggia” che ha per scopo la difesa dell'italianità culturale della Bregaglia, lo studio della storia e dell'economia della valle nonché delle vicine valli dell'Adda e della Mera per il periodo precedente al distacco dai Grigioni.
L. Festorazzi, Onorificenza a un difensore dell'italianità (Gaudenzio Giovanoli di Ma loggia), in EdV 22.3.1977
1976
Il 9 marzo il dr. Pierin Ratti di Maloja parla alla Società Democratica Operaja di Chiavenna sul tema “La lingua reto-romancia oggi”.
Il dr. Ferdinando Giuriani e il prof. Luigi Festorazzi tengono alla Società Democratica Operaja di Chiavenna una proiezioni di diapositive commentate sul tema “Testimonianze grigioni a Chiavenna” che il giorno 18 maggio viene ripetuta all'Hotel “Marsöl” di Coira per iniziativa della locale PGI. (Clavenna, XVII, 1978)
Bruno Capponi Landi
(2 – segue)