Via di casa per una settimana a dieci anni. Incubo o sogno? A giudicare dai volti dei ragazzini dell’US che hanno partecipato al torneo internazionale di calcio di Lloret de Mar in Spagna parrebbe più probabile la seconda ipotesi.

La partecipazione del calcio giovanile tiranese al torneo organizzato annualmente in Costa Brava è ormai una tradizione, molti dei calciatori che adesso militano nelle categorie superiori hanno vissuto la bella esperienza di questa divertente e formativa vacanza agonistica.

A cavallo di Pasqua anche quest’anno un gruppo piuttosto nutrito di ragazzi della Tiranese e accompagnatori è partita alla volta della Spagna per prendere parte al torneo, una cinquantina in tutto tra cui una ventina di baby calciatori pronti a scendere in campo sì per tenere alto l’onore valtellinese, ma anche per incontrare altri ragazzi di mezza Europa.

Una sana via di mezzo tra l’impegno agonistico e la vacanza, una settima al mare non è male, anche se qualche giorno di pioggia ha in parte guastato gli umori, ma alla fine scendere in campo contro ragazzi che parlano altre lingue, che hanno capacità tecniche diverse, che alla fine però sono “come noi”, ha un grosso valore.

Il bello della trasferta poi non è facile da descrivere, si va tutti in ritiro, come queli veri, in camera non con fratellino e sorellina, ma con il tuo compagno di squadra, la fantasia che vola ai campioni… ma anche loro guarderanno la televisione e si racconteranno barzellette prima di una partita? Anche loro si chiederanno come sarà il tempo domani, chi giocherà dal primo minuto, come facciamo se perdiamo la palla proprio lì davanti alla difesa, se sono davanti al portiere tiro forte o la piazzo?

La fantasia corre, anzi a dieci anni vola! Il bello di un’esperienza del genere, conferma l’allenatore Walter Nigotti, con la soddisfazione di chi continua a credere nel valore educativo e socializzante dello sport, è che fai vivere ai ragazzi un’emozione incredibile, unica. Per molti di loro infatti è la prima “uscita” di casa, qualcuno è accompagnato dai genitori, ma molti sono soli e per la prima volta lontani da casa… puoi sentirti spaesato, ma il più delle volte grazie al gruppo e al sostegno comunque di allenatori e degli adulti problemi non ce ne sono… anzi, è più facile che si trovino bene gli “orfanelli” che chi ha genitori al seguito.

Le partite quindi diventano, volenti o nolenti, un corollario, e in fondo può essere meglio così visto anche il livello delle squadre incontrate, alcune delle quali hanno impressionato non solo gli spettatori ma anche i bambini stessi che usciti dal campo hanno detto… ma questi sono davvero forti. Un esempio su tutti la squadra di Budapest, ruoli, schemi, ottima tecnica di base, davvero un altro mondo. Certo il bacino a cui attingere in una grande città è diverso ma vedere a dieci anni certe prestazioni è significativo.

I “Pulcini” dell’US, scesi in campo con due formazioni non hanno fatto sfracelli, ma, come detto l’importante non è vincere, a volte nemmeno partecipare, ma esserci e, magari… visitare Barcellona e il Camp Nou che per molti è un tempio del pallone e per alcuni riporta alla luce ricordi dolci vecchi di quasi vent’anni e legati a nomi come Gullit e Van Basten e una certa Coppa che oggi non esiste più o quasi… ma qui andiamo sul sentimentale e non è questo il luogo.

L’auspicio è che esperienze di incontro e confronto come queste avvengano sempre più spesso, magari anche senza dover fare migliaia di chilometri. Complimenti all’US e allo staff.

Le squadre: Giorgio Berandi, Matteo Besio, Federico Bombardieri, Simone Codega, Luca Delle Coste, Erik Facchetti, Francesco Facchetti, Mattia Forcari, Andrea Marchi, Elia Milesi, Vittorio Plozza,Matteo Zazzi, Luca Agutoli, Denis Bertola, Michele Bettinelli, Tommaso Clementi, Alessandro Gri, Stefano Illarietti, Ismaele Panizza, Matteo Pini, Claudio Righini, Mattia Medde. Allenatore: Walter Nigotti. Staff: Cristian Mosconi.

Andrea Gusmeroli

(da Tirano & dintorni, maggio 2007)