L'amore...i miei umori al riguardo sono ancora sulla lunghezza d'onda di questo scritto che ti spedisco per “Discorso amoroso”, se t'interessa....non è di ora ( i visori che davano le notizie in diretta a grande schermo in piazza della Scala in che anno erano?)... ciao da chi sta un poco sempre naufraga...sarà un bicchier d'acqua, come molti vogliono farmi credere,..ma intanto torno alla mia scadenza! a presto! Raffo ps: Scegli una qualsiasi delle foto che a volte ti ho mandato. A caso. Una va sempre bene tanto l’amore è un caso e così i luoghi dove passa . (RF)
STAZIONE
Le spalle alla stazione. Che sempre più raramente accompagna altrove la mia assenza. Per oggi e anche domani. Prima che sia annegato ogni infinito dubbio di domanda. Comprese le parole. Geroglifici smateriali martellanti il vuoto. Giro di gesti a vite. Uva senza zuccheri per diete speciali. Snelle di sapori, avvolgibili con millimetri di carta stampata e tagli di giornale. Nemmeno è tempo di leggerlo. Entrarlo. Così si arriva ai cubitali, letti uguali da lontano in piazza Scala. Parole altrui precotte. Polpette infarinate di refusi, stampate a breve nei momenti di bar, dopo il cappuccino. Sciopero radicale di una fame che ha perso gli occhi oltre il bordo slabbrato della propria ombra.
Se fosse aprile ti aspetterei ancora. Per dirti il mio sorriso. Di desiderio. Ma è già una smorfia di dolore per un poi che è già presente. Bruciato in cicatrice ricucita dalle percentuali di abbandoni senza garanzie. Ti ho già perso lungo il treno affollato. Cellule impacchettate, multipli di sé in cerca di sguardi scorrono privi d’interesse sul mio viso. E non sei tu. Altrove. E quanti attimi in miliardi ho speso senza conoscerti.
Già mi manchi anche se non eri tu. Già da prima.
Raffaella Formenti