Il mortaio
Via alla terza fase del progetto ProVinea – Agrario 
Impegnati circa duecento studenti dell’Istituto sondriese: da oggi sono in cantina a imparare tecniche e segreti
02 Maggio 2007
 

La scuola come primo grado di formazione, perché, al di là di quelle che sono le predisposizioni personali, la figura professionale, anche quella di un agricolo, può essere plasmata, e in modo anche decisivo, fin dai banchi di scuola. Lo sa bene la Fondazione ProVinea che nel mondo scolastico ci è entrata con vigore grazie anche a un progetto portato avanti con l’Istituto Tecnico Agrario Statale di Sondrio, la Provincia di Sondrio e la Banca Popolare di Sondrio.

L’iniziativa in atto si pone l'obiettivo di stimolare e sensibilizzare gli studenti provinciali relativamente alla salvaguardia del patrimonio eccezionale e universale rappresentato dai vigneti terrazzati del versante retico della Valtellina e ha vissuto, finora, due momenti di approfondimento: la prima lezione infatti si è soffermata sul valore storico, culturale, economico e sociale dei terrazzamenti vitati, con particolare riferimento alla realtà valtellinese, e sulla natura, gli scopi e le attività di ProVinea, mentre nella seconda si è lavorato direttamente sui vigneti terrazzati con gli alunni che hanno verificato personalmente le problematiche del territorio ed il suo grande fascino. Adesso è la volta della terza lezione, sempre interessante e stimolante. Le dieci classi e i duecento studenti dell’Agrario da oggi sono in un’azienda agricola, quella di Alberto Marsetti in via Scarpatetti a Sondrio, per concentrarsi principalmente sull'aspetto produttivo ed economico della viticoltura terrazzata e sul funzionamento di un'azienda vitivinicola.

Niente di meglio, dunque, che scendere sul campo e toccare con mano le problematiche di un segmento che tanto ha dato e tanto darà alla storia, alla cultura e all’economia della provincia di Sondrio. Domenico Triacca, presidente di ProVinea, nell’inquadrare lo stato delle cose non ha dubbi: «Il progetto si è rivelato vincente fin dalle prime lezioni. I ragazzi mi sembrano molto coinvolti e stimolati, sta uscendo davvero qualcosa di bello e forse unico per la Valtellina. Soprattutto mi sta piacendo il rapporto che si è creato tra gli studenti e i nostri interlocutori, insegnanti e relatori di riconosciuto livello di preparazione oltreché umano. Tutto ciò fa bene sperare per il futuro di una figura professionale che, in fondo, non è solamente una fonte di reddito, ma che è anche depositaria della storia di questa valle».

 

Fondazione ProVinea “Vita alla Vite di Valtellina” Onlus


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