Mari e monti… a buttarla lì verrebbe da pensare ad una pizza o al titolo di una canzoncina da mezza stagione, se però gli ingredienti sono un navigatore folle, un giovane alpinista entusiasta e un guru degli Ottomila le cose cambiano decisamente.
Mare, anzi meglio Oceano, come l’Atlantico attraversato a remi da Alex Bellini e monti, le montagne per antonomasia, l’Himalaya sulle cui pagine hanno scritto righe indimenticabili gli alpinisti più grandi in oltre mezzo secolo, alpinisti come Gnaro Mondinelli e il gnarelino Marco Confortola.
Protagonisti di una serata unica ospitata nell’oratorio di Teglio il 22 marzo scorso, uomini legati da una comune visione della vita, della natura, delle cose, che scivolino pagaiata su pagaiata da un lato all’altro di un’infinita, imprevedibile, inebriante, innamorevole piscina che è l’oceano o che salgano a passo di lumaca, asmatici mantici di fatica indefinibile un passo sotto il cielo per riuscire a salire così in alto da toccarlo.
Tre personaggi, non solo tre persone, tre uomini e le loro storie, qualcuno potrebbe definirle avventure, meglio definirle semplicemente “vita!”. Tre filmati diversi ma uguali, come diversi e uguali sono i protagonisti, uniti da una innata voglia di muoversi, scoprire, sperimentare, conoscere e conoscersi. «Non so perché un montanaro si sia messo in testa di remare l’oceano, ma la spinta che sentivo era talmente forte che non sarei riuscito a resistere e sono partito» dice Bellini «è stata l’esperienza più brutta della mia vita, ma dovevo farla».
Fatti non foste a viver come bruti diceva il poeta, bisogna superare le colonne d’Ercole della routine per vivere a pieno la vita, ascoltare cuore, anima, fegato e partire, muoversi senza necessariamente salire l’Everest o fare sette mesi in barca, basta essere consapevoli di quello che si è o si vorrebbe essere. Questo il messaggio dei tre, essere coerenti con se stessi e corretti con gli altri, onesti perché in fondo a bleffare con la vita alla fine si perde comunque. Come insegna il Gnaro a suo figlio nel video presentato nella serata di Teglio, quando sei solo a quasi 9000 metri chi ti vieta di dire che sei arrivato in cima anche se non ce l’hai fatta? Mentire agli altri non è difficile, ma mentire a se stessi è il vero delitto. Insegnamenti semplici, figli di una cultura montana che è fatta di poche regole ma chiare, dignità, correttezza, rispetto per gli altri e per se stessi, forza e determinazione… valori… in fondo niente più che valori merce sempre più rara in un mondo di velinopolismi e ariafritta venduta a peso d’oro. Peccato solo che quanto è uscito nella fredda serata tellina sia ricaduto su poche decine di presenti… il successo sarebbe stato completo e magari il messaggio ancora più condiviso.
Un grazie ai tre e un in bocca al lupo a Confortola e Mondinelli per l’imminente partenza per un’altra spedizione himalayana.
Andrea Gusmeroli
(da Tirano & dintorni, aprile 2007)