Da qualche tempo la comunità nomadica dei bloggers si sta muovendo alla ricerca del sacro Graal, che faccia finalmente fiorire la desolata terra editoriale, devitalizzata dall’accademia e dalle corporazioni. Si sono mosse per prime Macerata (luglio 2006) e Foggia (dicembre 2006), per verificare lo stato delle cose nella blogsfera. Matteo Fantuzzi, ospitato dagli atti foggiani (al momento ancora inediti) descrive il variegato mondo della poesia in rete, mettendo in rilievo le differenti finalità dei singoli blogger e la specificità anche geografica di alcuni indirizzi (vedi i poeti marchigiani legati all’ormai chiusa esperienza de La Gru), giungendo alla medesima conclusione dell’incontro di Macerata, ossia alla necessità «di reindirizzare alla carta» il lettore e la poesia. Gli interventi di Macerata hanno infatti visto l’esperienza-blog come «immagine e tappa di un nuovo sviluppo collaborativo, non proselitistico, che poi si andrà a concretizzare in una diffusione più ampia, cartacea e di presenza in corpore, cioè di conoscenza e di relazioni de visu, al fine di varare un organo divulgativo concreto e di organizzare sempre più incontri, festival e attività di matrice letterario-artistica” (Orgiazzi – Manzoni). Recentissimamente, a Monfalcone, entro la cornice dei Cantieri internazionali di Poesia (a cura di Lello Voce), si è svolto l’Absolute BlogMeeting, il cui verbale, redatto da Massimo Orgiazzi, si può leggere su L’Attenzione, che fra l’altro ha impostato l’intero numero 7 (aprile 2007) sul «rapporto tra letteratura e internet».
Preso atto dei tre momenti, all’ultimo dei quali ho partecipato, ecco le mie considerazioni:
1) Tenendo conto che gli inviti a Foggia e a Macerata sono stati assai selettivi e che all’incontro di Monfalcone sono mancati circa il 40% dei bloggers che avevano inizialmente aderito, mi sembra inevitabile supporre quanto ancora ci sia da costruire, tra gli operatori, in merito ai concetti di relazione e confronto;
2) A Monfalcone, i relatori sono comunque riusciti a far convergere le aspettative attorno ad un’idea che, pur faticando a concretizzarsi, mi sembra interessante: quella di creare un luogo virtuale autorevole (per esempio una newsletter) nel quale compaia il meglio dei blog, così da orientare il lettore medio. La cosa non è tapina anche se, come rileva Alessandro Ansuini in un commento alla relazione di Orgiazzi, si rischia di ripetere il modello canonico della tradizione cartacea, quando invece – a suo dire e, come abbiamo visto, anche nelle aspettative foggiane e marchigiane – il vero problema è quello di «convogliare chi frequenta la rete in punti di incontro sempre più numerosi, come questo blogMeeting, come le letture, i reading, i festival e quant’altro»;
3) In effetti, trasformare lo spazio virtuale in incontro reale è decisivo: la cosa che in generale manca (e che è mancata anche al BlogMeeting di Monfalcone) è proprio il pubblico. La scommessa, a mio avviso, dev’essere quella di appassionare il lettore in rete sino a portarlo nelle sale, nelle piazze, nelle librerie, mantenendo aperto il dialogo e il confronto con la pluralità delle voci poetiche esistenti;
4) In questo senso, una rete di bloggers che non riesce ad interessare il pubblico è inutile perché amplifica la natura autoreferenziale che già la caratterizza;
5) Per far ciò, servono almeno tre condizioni: visibilità, continuità e un supporto finanziario adeguato, il che implica l’incontro dei bloggers con le varie istituzioni territoriali e uno spazio maggiore nei media. Non mi pare, infatti, che l’autonomia, la multimedialità, la rapidità della pubblicazione in rete e la gratuità implicita nella proposta-web siano sufficienti ad incoraggiare la nuova utenza e nemmeno i vecchi appassionati di poesia, la maggioranza dei quali ama, per ovvie ragioni, l’incontro live.
6) La gestione di una rete-blog, che non sia di semplice (anche se utilissima) aggregazione, bensì uno snodo propositivo e autorevole, necessita di una equipe competente con una precisa divisione del lavoro, così che sia l’ideazione, la produzione e la distribuzione dei contenuti e sia la gestione della relazione con il territorio (sia esso reale che virtuale) seguano il principio economico (massimo profitto, minima spesa). Il pericolo di tale organizzazione è che essa diventi nuova accademia oppure una corporazione che censura alte vie. Per evitare questo, sono necessari altri incontri preparatori.
7) Uno di questi sarà a Bazzano (BO) il prossimo 28 aprile, organizzato da Alessandro Ansuini e Matteo Fantuzzi, al quale siete tutti invitati e dove si auspica la presenza anche di operatori del cartaceo (editori, direttori di rivista, giornalisti). Qui trovate le informazioni adeguate.
Stefano Guglielmin