In questa domenica della Presentazione al Tempio del Figlio di Dio Gesù sento il dovere di annunciare il nome zumero del Padre nostro: IL, imparato da Robert A. Di Vito in Studies in third millennium sumerian and akkadian personal names. The Designation and Conception of the Personal God, pubblicato a Roma nel 1993 dall’Editrice Pontificio Istituto Biblico.
Per la precisione, De Vito, da pag. 235, introduce The element IL con l’espressione ILUM, che non distingue IL-UM. «There are certain syntactically conditioned positions in which the element il is simply ambigiguous: beyond the “high god” il, it can also represent merely the appellative ilum “god” (Ci sono certe posizioni sintatticamente condizionate nelle quali l’elemento il è semplicemente ambiguo: sotto l’“alto dio” il, può anche rappresentare meramente l’appellativo ilum “dio”)».
Guidato dallo Spirito di Dio e con lo studio ulteriore della “parola di Dio” posso chiarire: IL è il nome personale del massimo dio zumero, MU significa “parola”; (gi)um, a rope made of reeds or rushes; vine (cf., umu). –um (cf., -gu10-um 1.sg. possessive suffix plus enclitic copula –am3 (example: masda2- gu10-um, ‘he is my dependant’ –egli è mio dipendente), ovvero il-um, “mio dio”.
La circolarità della lingua zumera viene espressa al top dall’espressione IL-UM = mio Dio che unisce il nome personale del massimo dio con la sua parola.
La luce salvifica della parola del Figlio di Dio, Gesù, in zumero Geshub, AlberoPreghiera, con l’unificazione della via di Terra che porta al Cielo grazie al sacrificio della Croce viene celebrata con la presentazione al tempio fatta da Maria vergine e da Giuseppe il 2 febbraio.
Carlo Forin