A un tratto le farfalle si posano sul busto
di Giulio Salvadori.
Non conosco ancora le sue poesie, ma quando
lo straccio assorbe gocce di cappuccino
dal volto delle farfalle
stampate sulla cerata del Caffé della Luna
ne sono certo:
una simile si è librata tra le sue rime.
Da matematico
sottraggo la distanza tra sole e fiore,
moltiplico per i denti di una donna
amoreggianti sulla punta del dolce,
divido per i due occhi del poeta e
odo il battito delle ali
alzate in volo.
Trad. Sara Kaminski