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In libreria/ Maria Pina Ciancio. “L’intero senso” di Rossella Tempesta
10 Settembre 2023
 

Guarda che io la amo pazzamente
questa vita
e lo dico a tutti

(R. Tempesta)

 

 

L’intero senso di Rossella Tempesta è una raccolta che testimonia e conferma l’ampia ricchezza di contenuti ispiratori dell’autrice. Le venti sezioni che compongono il volume corrispondono alle nove più importanti raccolte e antologie pubblicate dalla scrittrice campana dal 1998 ad oggi. Nell’ordine: Dolce domenicale a gennaio, Alla tua porta, Passaggi di Amore, L’impaziente, All’aria canto, Libro domestico, Inequilibrio, L’interosenso (Nuove parole), Un futuro. La prefazione al volume è a firma di Carlo Di Legge che stila una dettagliata nota introduttiva sui motivi ispiratori e sulla poetica della scrittrice: “Dapprima avverto due momenti dominanti, che sono il paesaggio (…) e l’altra madre-terra, Campania (…) e l’altra, il sentimento/emozione” (dalla prefazione, p. 11).

Leggere la poesia di Rossella Tempesta, significa entrare nei sentimenti e nell'emotività del suo mondo, con una leggerezza e una levità rari. Nella sua apparente semplicità, cattura immancabilmente il lettore, perché sa guardare alla vita reale e quotidiana con accoglimento e anche un velo di ironia e, da questa, si spinge a indagare la complessità della vita e delle cose. Il suo sguardo sta nel mondo, lo attraversa con pacatezza nelle sue variegate sfumature e lo accoglie, in una protesa disposizione all’ascolto. I cinque sensi sono tutti desti, ma di più lo è la vista “Sai che in cima a via Casio/ la città è rimasta campagna/ dove i carrubi si godono l’orizzonte di mare/ e i rovi di more si fingono bordura di lago” (p. 153).

La prima cosa che colpisce, in un tempo in cui stanno venendo meno le coordinate spaziali, è la ’geografia poetica’ dei suoi versi, cioè l’attenzione ai luoghi intesi come paesaggi dell’abitare, che la parola stessa difende, valorizza come una carezza in un intimo compenetrarsi di paesaggio e stato d’animo.

Questo aspetto poetico dell’abitare è strettamente legato al trionfare della quotidianità in tutta la sua semplicità e normalità. Numerose sono le poesie che in esergo citano riferimenti ai luoghi ispiratori, conosciuti, amati o semplicemente attraversati, la Puglia e la Campania innanzitutto “la bellezza congiunturale/ degli orli di due terre, mie madri/ la Campania e la Puglia” (p. 79). Dentro le sue poesie c’è un mondo intero (fatto di interni ed esterni) ed come se l’occhio poetico lo fotografasse in un reportage a tratti diaristico e ce lo restituisse con le sue voci, le sue tradizioni, i suoi ricordi, nella sua più autentica identità ed appartenenza. È per questo che definirei la sua poesia sì domestica (della casa/tempio), ma anche del viaggio e degli spazi aperti e spalancati allo sguardo di chi sa cogliere, in un reportage di pietas ed amore, il battito del mondo.

Sono versi profondi e apparentemente semplici i suoi, colmi di speranza, “si può sperare una resurrezione” (p. 85), che sprigionano energia, forza e autenticità. La sua scrittura sa accendere un chiarore anche nelle zone più opache e dolenti dell'esistenza ed è priva di retorica, finanche quando l’unica grande certezza che vi emerge, di fronte alla consapevolezza del male e del dolore umano, sono gli affetti e l’amore “Io non tengo più questa parola/ -Amore-/ che mi si allarga in petto/ e tra i fianchi spinge/ come una figlia che debba/ -adesso- / vivere” (p. 73). Un amore “impaziente” con la “A” maiuscola, che salva, illumina il buio, dona senso. Lo si sente attraversare capillarmente la raccolta, anche quando non è esplicitamente evocato o richiamato. Assume dunque una connotazione spirituale, mi sentirei di dire, e una valenza universale, anche quando si concretizza e si fa manifesto come l’amore di una donna o quello di una madre “E se pure io non muoverò le labbra/ e non potrò dormire, ricordate/ che pazzamente vi amo” (p. 86). Amare è un dono, aspiriamo all’amore per tutta la vita e, quando lo troviamo, esso si traduce in poesia “mi risveglio/ con la testa/ piena di poesia” (p. 108). L’amore e la poesia, dunque, visti da questa prospettiva, sono le cose che si palesano e salvano, con il loro semplice esserci ed esistere.

Un richiamo allo stupore dell’amore, quasi a voler chiudere il cerchio di questo “intero senso”, lo ritroviamo negli ultimi tre versi di chiusura della raccolta: “È amore è la spinta,/ amore il magnetismo gravitazionale/ amore” (p. 195).

 

Maria Pina Ciancio

 

*

Dolce domenicale a gennaio

 

Aspetta
ti faccio un pacchetto
di questo mio amore scomodo

Ne è troppo
e in questa casa siamo tutti a dieta
e in questa casa tutti sono io.

Tu portalo appeso al dito, per il nastro stropicciato

E dividilo in bocconi radi, durante la mia assenza

Puoi far sapere al mondo
(delle briciole sul petto)
quanto questa donna (questa gran piccola)
ti ama.

Anche se inadeguata, marginale.

(p. 33)

 

 

Rossella Tempesta, L’intero senso

Prefazione di Carlo Di Legge

Delta 3, 2023, pp. 208, € 15,00


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