Quest’afa l’ama moltissimo.
Anche lei ama l’afa.
Un’unione benedetta dal cielo.
Che vuoi farci, l’estate.
Da cinquant’anni non c’era un’afa tale,
usano dire gli anziani della città.
E di nuovo vado incontro a quel tormento degli occhi,
a una miscela locale, senza eguali,
di caldo e vapori di smog.
Immoto il mare dopo mezzanotte.
All’alba non tremava una foglia.
“Umidità più alta della norma”: asciugamano ai bagni.
Non temere, se fosse ipotizzabile qualcosa di diverso
te l’avrei già detto.
Andiamo, con le spine andiamo, con l’immondizia;
andiamo nella foschia e nel fumo che si innalza e nell’incendio,
andiamo con i chioschi, con i giornali e con le mosche.
Non sei bella, purtroppo, non sei bella.
Tu solo sei mia,
timorosa di ultime notizie, bisognosa di pietà divina.
Trad. Ariel Rathaus