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Alberto Pucciarelli. Velletri celebra i 150 anni di Skrjabin e Rachmaninov 
Due compagni di studi in competizione. Gabriele Biffoni al pianoforte
13 Maggio 2023
 

Uno dei concerti più suggestivi della presente edizione: dalle atmosfere vigorosamente tardoromantiche di un giovanissimo Rachmaninov a quelle sognanti, talora languide e tuttavia armonicamente più moderne di un giovane e giovanissimo Skrjabin”. Così veniva pubblicizzato sul web il concerto del 7 maggio 2023 col giovane e valente pianista romano Gabriele Biffoni, programmato nella stagione concertistica “Il Suono di Liszt a Villa d’Este” inaugurata nel 2011 nella Villa d’Este di Tivoli e giunta alla undicesima edizione.

Un’offerta musicale di alta qualità, che già da vari anni l’associazione Colle Ionci organizza nell’Auditorium “Romina Trenta” alla Casa delle Culture e della Musica a Velletri per la direzione di Giancarlo Tammaro, ideatore della rassegna. Quella proposta domenica 7 maggio è stata infatti un’esecuzione di oltre un’ora di musica, seguita da un pubblico che è parso rapito fin dalle prime note del breve Preludio op. 9 n. 1, per la sola mano sinistra, di Skrjabin, seguito poi dall’intera raccolta dei Sei Momenti Musicali op. 16 di Rachmaninov.

Apprezzabile la grande cura dell’organizzazione, che si premurava di far ritoccare l’accordatura dell’antico pianoforte Erard – dal suono fascinoso ma naturalmente delicato – durante l’intervallo, prima di passare alla “sognante” seconda parte, impostata in modo antologico con le “miniature pianistiche” di un giovane Skrjabin: piccoli gioielli che necessitavano della massima pulizia e precisione del suono, come rilevato dal direttore artistico.

Una delicata e squisita antologia di pezzi skrjabiniani assemblata dallo stesso Gabriele Biffoni, che l’ha poi interpretata con estrema grazia e sicurezza. Al termine del programma l’atmosfera assorta e trasognata che si era creata si dileguava in una lunga risonanza dell’ultima delicata nota, cui seguiva un lunghissimo e caloroso applauso. Ma non finiva qui, perché il M° Biffoni concedeva un piccolo “dittico” di bis ancora di Skrjabin: il brevissimo “Foglio d’album” dall’op. 45 e l’incantevole Notturno op. 9 n. 2, sottolineando inoltre come intendesse finire con questa breve composizione il concerto iniziato col n. 1 dell’op. 9, brani entrambi per la sola mano sinistra, composti in quel periodo in cui Skrjabin, infortunato alla mano destra, si era meritato l’appellativo di “Chopin della mano sinistra”.

Che dire? Un concerto di notevole bellezza e raffinatezza, organizzato con estrema cura e con un giovane interprete di altissimo livello.

 

Alberto Pucciarelli


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