18 anni fa feci stampare, nel febbraio 2005, 500 copie di Antares, dagli dèi di Babele alle lingue d’Europa. Scrissi a pag. 5: «Etimo indoeuropeo, senza ulteriori specificazioni, è un enigma (E NIG MAH significa ‘casa delle troppe cose’ in sumero)».*
“Etimo indoeuropeo” si riferisce ad una lingua ipotetica di cui non abbiamo alcuno scritto.
Oggi, mentre confermo quell’antica identificazione, posso chiarire meglio. Acquistai in America nel 2008 il mio testo chiave: John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Logogram Publishing, Los Angeles, 2006.
Come potete osservare nei lemmi seguenti i riferimenti sono arcaici, antichissimi, tratti dagli ighighi, “dei-demoni”, con una pronuncia ambigua (ig, apertura, ghi6, notte/chiusura).
Partendo dal centro, ig, apertura, mah, abbondanza, en2, 3, tempo incantato.
en2, 3 ig mah
-en2, 3
n., time; enigmatic background;
incantation [EN2 archaic frequency: 17].
prep., until. (Halloran: 62)
-(gis/gi)ig
door, entrance [IG archaic frequency: 43]. (Halloran: 120)
mah
n., (large) quantity, wealth, abundance (ama, ‘mother of’, + numerous; cf., ab2-mah2 [MAH archaic frequency].
v., to be or make large.
adj., high; adult; exalted, supreme, great, lofty, foremost, sublime, splendid. (Halloran: 168)
Conferma en3…tar, “investigare”, dove tar “interrompe” en3.
Carlo Forin
* EME GIR è la ‘lingua’ in sumero. Dal momento che GIR è ‘lampeggiare’ (come da Marie-Louise THOMNSEN, The sumerian language, Akademisk Forlag, Copenhagen, 2001, p. 306) lanciano subito questo flash.