Lo scaffale di Tellus
L’antica cartografia della Rezia raccolta da Oscar Sceffer 
L’edizione raccoglie 210 carte retiche, dal 1546 al 1903
24 Febbraio 2007
 

Oscar Sceffer

CARTOGRAFIA ANTICA DELLA REZIA. Valtellina - Valchiavenna - Grigioni

Stampa Bonazzi Grafica, Sondrio 2006, pagg. 250 (testo in italiano e in tedesco)

 

Il sempre ricco panorama editoriale provinciale ha raggiunto un traguardo importante con la pubblicazione che il morbegnese Oscar Sceffer ha recentemente dato alle stampe. Si tratta di un consistente volume, in italiano e in tedesco, che raccoglie gran parte delle cartine storiche sul territorio della Rezia, pubblicate a partire dal 1546, con la xilografia di Johann Stumps dal titolo “Rhetia”, sino al 1903, con la “Carta della Provincia di Sondrio”, incisione di Giuseppe Pezze.

Dapprima collezionista di cartoline antiche – con le quali nel 1987 pubblicò Valtellina e Valchiavenna nelle cartoline illustrate d’epoca e, nel 1989, La valle Spluga nelle cartoline di Luigi Groppo, in collaborazione con Guido Scaramellini – Sceffer passa poi a collezionare sia stampe antiche che carte geografiche; da qui la decisione di creare un importante catalogo nonché strumento di catalogazione, come il volume di cui stiamo trattando, a disposizione di tutti, per la conoscenza della cartografia esistente e per lo studio storico sui passaggi di dominazione via via verificatisi nei territori che oggi costituiscono la nostra provincia, la regione di Valposchiavo e quella dell’Engadina.

«Non mi illudo di aver trovato tutto», scrive nell’introduzione l’autore, «anzi, uno scopo della pubblicazione è proprio quello di fare il punto della ricerca per procedere»; l’invito esplicito, rivolto a tutti i lettori è dunque quello di volergli segnalare carte di cui non si aveva notizia e per tenerne conto in un’eventuale futuro aggiornamento.

Per la compilazione della sua Cartografia Oscar Sceffer si è lasciato guidare dall’aspetto fondamentale che riguarda il territorio trattato: la provincia di Sondrio, come è stata creata a partire dal 1816, e l’attuale canton Grigioni.

Facile capirne il perché, dato che i due ambiti territoriali per lunghi decenni hanno rappresentato un unico intreccio statale, politico e storico con non pochi risvolti umani e religiosi; ricordando che la dominazione della Repubblica delle Tre Leghe in Valtellina è durata dal 1512 al 1797 (qui interrotta per volere di Napoleone), basterà anche solo pensare a quali furono le implicazioni politiche e sociali che provocò la cosiddetta Rivoluzione Valtellinese, meglio conosciuta come “Sacro macello”, sanguinoso episodio politico, militare e religioso che, prendendo il via proprio da Tirano nel 1620, riportò per circa vent’anni il destino della valle nelle mani dei cattolici valtellinesi.

Il volume è presentato da uno dei più importanti e apprezzati studiosi di storia locale: Guido Scaramellini, autore di una notevole quantità di libri e scritti a carattere locale. Nella sua presentazione egli ripercorre, in modo esemplarmente sintetico ma chiaro, la storia della cartografia legata ai nostri territori, ma spiega anche come e perché le carte venivano realizzate, accennando alle tecniche che, col passare dei secoli, vennero impiegate per la realizzazione delle opere.

La produzione di carte geografiche, topografiche, idrografiche, eccetera, inerenti a Valtellina e Valchiavenna, fu molto limitata per tutto il periodo che andò dai lunghi secoli in cui i territori vennero, dall’Imperatore, assoggettati al Vescovo di Como, attraverso i due secoli (dal 1335) in cui furono parte del Ducato di Milano sotto Visconti e Sforza, sino a buona parte del XVI secolo. Nel ’600 si assiste invece ad una fiorente produzione di carte (34 sono quelle contenute nel volume di Sceffer) per poi passare a quelle settecentesche e ottocentesche la cui concezione, quasi esclusivamente geografica o militare, muta e vede la produzione di carte diverse: celebrative e strategiche dapprima; alpinistiche, turistiche e commerciali in seguito, dall’800 al ‘900.

Parecchie delle carte riprodotte nel libro che presentiamo, sono segnate come molto difficili da reperire sul mercato e questa è un’ulteriore indicazione per farci giustamente considerare l’opera un prezioso strumento di conoscenza e archiviazione.

Se un’osservazione negativa dovesse essere fatta a questa Cartografia Antica della Rezia, di Oscar Sceffer, sarebbe la scelta da lui operata, seppur dettata dalla necessità di far risaltare al meglio le riproduzioni tipografiche, di stampare con carta totalmente nera, molto pesante per l’inchiostratura di fondo, che rende un po' difficoltosa la lettura e che diventa, forse, troppo facilmente danneggiabile così come il cofanetto esterno, la cui eccessiva inconsistenza è stata dettata esclusivamente dagli elevati costi di realizzo. Stiamo però parlando di difetti assolutamente trascurabili di fronte al valore dell’opera e al lodevole impegno dell’autore (al quale va il nostro ringraziamento) che, ricordiamo, ha affrontato quasi per intero il costo della stampa, fatto salvo per il lavoro gratuito di scansione degli originali, offerto da Foto Studio Claudio Gerlizani di Morbegno e da Commerciale Articoli Tecnici F.lli Magoni di Cosio Valtellino, nonché per l’unico (lo diciamo a malincuore) contributo, di 3.000,00 franchi svizzeri, concesso dal Dipartimento del Canton Grigioni per l’Istruzione, mentre neanche uno ne è arrivato per parte valtellinese. Buona lettura!

 

Pietro Maletti

(da Tirano & dintorni, febbraio 2007)


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