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Vetrina/ Alberto Figliolia. Per le donne iraniane
29 Gennaio 2023
 


Sono io i tuoi occhi…

Puoi spararmi mille e mille volte,

puoi mirare al centro del volto,

alla pupilla, all’iride che brilla,

puoi lacerarmi bulbi e membrane,

puoi sfregiarmi, puoi anche uccidermi,

ma sono io i tuoi occhi…

Io riverserò tutta la luce,

che tu avresti voluto spegnere,

dai miei occhi nei tuoi occhi;

sarà questa la tua condanna,

carnefice che non sai d’esser vittima

a tua volta, figlio dell’ignoranza,

uniforme di nulla, servo delle tenebre.

 

Sono io i tuoi occhi…

Tu che giri lo sguardo altrove

illudendoti di guardare il mondo,

ancora una volta rallegrandoti

dello scampato pericolo,

linfa morta nelle vene,

ma il mondo ti ha già respinto

perché il motore del progresso,

della giustizia, delle idee

non è l’ignavia.

 

Sono io i tuoi occhi…

Io con la pallottola confitta

nella cavità orbitale, il sangue rappreso

come un urlo muto, il cielo fuori

una girandola di buio, ma l’azzurro

per sempre dentro, insopprimibile;

io ti darò il coraggio, la vista e la visione,

se solo vorrai ascoltare

la mia ultima preghiera nella strada.

 

Sono io i tuoi occhi…


 

Alberto Figliolia


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