Tu dormi, ma io sono sveglio e insonnolito
vago attorno alla tua casa, mio dolce amore.
Tu dormi, io le rocce invoco a testimonianza
del mio dolore e oscuro la luna.
Tu dormi, ma lo splendore del tuo volto ruba
sonno e riposo alle mie pupille.
Nella tua immagine si raccolgono tutti i miei pensieri,
e come cera nella tua fiamma si dissolvono.
Trad. Sara Ferrari
Illustrazione. Il riferimento riportato nell’immagine è stralciato dall’articolo di Sara Ferrari, “Poeti di lingua ebraica in Italia”, in Semicerchio rivista di poesia comparata, Università degli Studi di Siena, febbraio 2009.