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Vetrina/ Maria Lanciotti. Antico padre
20 Aprile 2022
 









Amavi l’ulivo contorto dai venti, l’amavi padre.

Furente di vita sgranavi la terra e la sera il rosario.

 

Padre mi manchi, l’ulivo mi manca, ucciso dalla saetta.

Denti anneriti spuntano dalla terra riarsa

 

muore di sete il germoglio stento.

 

Mettevi l’abito buono e io le scarpe bianche, le fibbie d’oro.

Le Palme. L’augurio di pace e il ramo d’ulivo benedetto.

 

Infranto il quadro della Sacra Famiglia,

spento il sorriso dei bambini.

 

Mi manca l’olio verde sulla fetta di pane di frumento.


C’è ancora tanta vita, e vuole dare vita.

Padri chini chiedono alla terra sostegno,

benevolenza al cielo.


Silenzio.


Acquietati i rumori malvagi degli scontri

tornano gli uccelli migratori.


Rabbrividiscono d’ali le braccia ventose dell’ulivo

 

Maria Lanciotti

Premio “Venere Lavinia”, 2000

da Sangue di passero, Sovera Edizioni, 2001


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