All’indomani dei nuovi provvedimenti adottati dal Governo in materia di contrasto alla pandemia, mi sembra utile riportare quello che è forse il più radicale e interessante tra i ragionamenti contrari a queste decisioni emergenziali.
Si è dinanzi a un colpo di stato, che trova il proprio strumento attuativo nel green pass come atto autorizzatore di libertà che, in quanto divenute autorizzabili, cessano di essere tali, soprattutto quando le regole, le normative trasferite nel green pass continuano a cambiare creando incertezza del diritto e quindi assenza di diritto. Il modello di Stato che si viene a creare è quello “duale” di stampo dittatoriale in cui, a fianco del simulacro istituzionale svuotato di ogni effettività, opera un altro soggetto esterno dotato invece dei veri poteri. E questa trasformazione surrettizia è avvenuta grazie alla complicità dei giornalisti.
Questo il pensiero del filosofo Giorgio Agamben (foto), come viene sintetizzato da diversi osservatori.
Credo che non necessariamente lo si debba -magari in piccola parte- condividere; e però alcune riflessioni le suscita, anche alla luce, ad esempio, delle domande che i giornalisti evitano accuratamente di rivolgere, prima di tutto agli scienziati. Potrebbero infatti chiedere loro, tra l’altro:
– Se ci fosse il 100% di vaccinati, si registrerebbero comunque nuovi casi di contagio?
E inoltre:
– Potete assicurare chi fa adesso la terza dose che fra sei o sette mesi non dovrà farne una quarta?
Insomma, la cosa migliore che può fare un cittadino -allo stato attuale dell’arte- è vigilare, poiché la libertà e il principio di autodeterminazione sono beni preziosi da difendere e tutelare, ogni giorno.
Michele Tarabini