In questo giorno di orsi azzurri,
balenati lungo le placide ciglia,
io intravedo oltre l’acqua turchina
nella coppa degli occhi l’ordine di svegliarmi.
Sull’argenteo cucchiaio degli occhi tesi
mi è teso il mare e su questo la procellaria;
e vedo che al mare mugghiante la Rus’ degli uccelli
vola in mezzo a ciglia sconosciute.
Ma da un vento di affetti è capovolta
una vela nell’acqua rotonda e turchina,
ma in cambio si inabissano nell’irrimediabile
il primo tuono e il camino di primavera.
Trad. Davide Brullo