Anna Lanzetta (a cura di)
Parole e pensieri di Bona Bianchi, donna di Piombino
EIF, 2021, pp. 212, € 14,00
Bona Bianchi (1910 - 1973) visse nel periodo fascista la sua giovinezza, scrisse molto, persino un romanzo (che ristamperemo!) – L’incantesimo, pubblicato dalla tipografia La Perseveranza – quando aveva soltanto 14 anni. Villa Bona fu la sede del suo soggiorno piombinese, costruita dal padre che morì a soli 44 anni, a causa di un incidente sul lavoro. Bona girava l’Italia, con il tempo si accorse di possedere doti da medium, aiutando i medici a scoprire malattie e prevedendo persino la morte di Stalin. Nel dopoguerra, importante la sua collaborazione a Costa Etrusca, storica rivista diretta da Ivio Barlettani, dove si firmava spesso Bona Rossi e curava la rubrica “C’era una volta, a Piombino…” Non visse a lungo Bona Bianchi. Un triste giorno del 1973 Aulo Taddei, Ivio Barlettani e Alfio Callai la salutarono dalle colonne di Costa Etrusca come la gentile e cordiale scrittrice di brani antologici sulla sua Piombino, una donna d’altri tempi, che aveva vissuto a fondo la sua epoca (gli anni Trenta) e la sua terra, per raccontare il passato con uno stile raffinato ed elegante. (Nota editoriale)