E dire del tramonto rosso
che accende mura bombardate
e il carbone degli alberi scheletriti
e mozzi,
e quel ronzare nero di mosconi
sui corpi scomposti in mezzo
ai sassi,
e dire dello sguardo scolorato
dei fuggiaschi
estranei quasi al soffrire disumano.
E sale la luna affaticata lungo l’arco del cielo
ammutolito,
fra stelle lontane e cieche.
E dire di quel bimbo che nel giallo
delle stoppie correva, e non sapeva
che al limite del campo
l’avrebbe sorpreso la notte calata
di colpo,
la notte senza sogni e risveglio
portata da un verde uccellino.*
Maria Lanciotti
(2011)
* Pappagallo verde (bombe a grappolo).