(Civetta bianca, sei la parola proferita
quando, febbrile, remi nell’aria? Civetta delle nevi,
sei la parola scritta quando ti posi
sul docile arbusto?
Sei ogni volta lo stesso uccello?
Il mondo si fa valere con la mano e con la bocca;
ma tuo figlio, Yaël, quale lampada
del tempestivo mattino ti farà ricordare
il suo corpo perché tu lo restituisca secondo il tuo cuore
e secondo l’iride?)
Trad. Alberto Folin