L’attesa
Una mattina mi sveglierò
ascoltando di nuovo il rumore del mare…
Aprirò le finestre ...indosserò il
suo meraviglioso profumo...
Lo porterò ovunque ...per le vie
e le piazze.
Incontrerò
il sorriso di gente ritrovata...
Scenderò sul bagnasciuga e
mi farò coccolare
dalle onde.
Aspetterò il tramonto
in compagnia dei gabbiani…
Visiterò i caruggi
con i suoi angoli nascosti
con fiori di mille colori e
vetrine ridenti.
La sera rivedrò le rondini accovacciate
sopra fili di luce.
Rivedrò la luna danzare sopra l'acqua…
Alda Volpi
Fiori nella nebbia
Vedo la città
vuota nel sacro silenzio
di anime smarrite
come fiori nella nebbia.
Mi affaccio alla finestra
a cercare l’aria libera.
Anna Barolo
Mondo svergolato
Questo mondo si è svergolato:
tende ad invadere e limitare i
nostri spazi
con l’egoismo e l’ipocrisia.
Il segreto dell’uomo abita nel suo cuore
ed è da esso che ora
scaturiscono pensieri iniqui.
Ognuno porta una maschera
e ogni giorno della sua vita,
piano piano scopre qualcosa di
nuovo di sé:
c’è chi ama il materialismo
e chi opera scelte precise e diverse.
A tutti necessita guardare ancora
la luce, luce che porta amore.
La nostra è una stagione
con un triste cammino,
bisogna addolcire i sentimenti
perché ci sono già troppe lacrime e tristezza
e anche l’amore ha un limite.
Il mondo sta cercando di reagire:
non vedo la sua forza,
ma sento che grida
e non posso che ascoltarlo.
Il suo è un richiamo:
vuole liberarsi da ogni costrizione.
Lucia Mescia
Nel flusso e riflusso...
Nel flusso e riflusso
inarrestabile del tempo,
precipitan nel frantoio,
uno sull’altro, i nostri giorni
grevi di attese inesauste,
di speranze e illusioni,
di gioie e amarezze.
Il nostro romitaggio d’amore
brama grani di consolazione
che sfuggono come sabbia tra le dita,
si dissolvono nel silenzio più fondo.
Siamo naufraghi sulla terra,
nati per morire,
morire per rinascere a vita nuova,
siamo viandanti in attesa
d’un richiamo dall’altra riva
e alfine, nel tempo senza più tempo,
lungo i passi d’ultimo approdo,
in pace poserà il cuore,
immerso nella luce perenne.
Marino Spini
Oltre l’invisibile!
Un virus invisibile
ci ha tenuti lontani dal quotidiano,
dalle abitudini e dagli amici,
ma non dalla voglia di imparare,
di incontrarci e di sorriderci
a distanza attraverso uno schermo!
Quella passata è stata una primavera
strana, triste e difficile:
chiusi nelle nostre case e
nei nostri pensieri, ma
nel cuore tanta voglia di tornare
alla normalità, di incontrare
il mondo, di guardarci ancora
negli occhi per leggervi le infinite emozioni
di una vita oltre il silenzio e il buio
della solitudine causate dal covid 19!
Come aquiloni sospinti
dal vento dello spirito,
volate cari ragazzi
incontro
alla vita e al vostro futuro che
vi auguro ricco di esperienze,
di gioia, di amore e di amicizie vere!
Insieme abbiamo condiviso
un pezzetto di strada, di vita,
tante riflessioni sul senso della vita,
discussioni, gioie e fatiche!
Luciana Marchetti
Traona, 10 settembre 2020
Poesia feconda
Seduto al tavolo
davanti al cibo
Ho sentito una sinfonia.
Una donna incinta apparve...
Come lattiginosa mongolfiera.
Rosea nel viso
e non solo
Masticava lenta un’ala spezzata di pollo,
come lei divisa in due.
E dal suo cielo sul trono rotondo
a volte mi guardava.
Il mio cuore muto di invidia
non l’avrebbe mai lasciata andare via.
“Bellezza come puoi dominarmi?”
Semplice accettazione del tempo...
Sete di interezza.
Stefano Ciapponi
Se...
Se non andassi,
amandoti,
per strade sconosciute persino a me stesso.
E non vacillassi,
nell’incognita di un possibile addio.
E non temessi il tuo verdetto...
Se non gettassi in te,
onda anomala,
luci ed ombre mie incontinenti.
E tu non fossi l’urgenza
e la grazia in cui assolvere i miei limiti...
donna mia gentile,
come potrei godere del gusto di te,
salvifico?
E se tu non mi guardassi,
così
generosa e severa,
indicandomi un sentimento vero
e non cedessi in te la mia curiosità
allora...
come potrei capire
mai
l’unicità
di questo prezioso amore
che tu mi insegni?
Angela Botta
gennaio 2020
Per noi
Per noi uomini
che fino a ieri
ci prendevamo la mano
ed era cosa da sempre
sfiorare il nostro respiro
in coda ai musei
e il tocco della vita
era l’abbraccio dei nonni.
Per noi uomini
ancora alla ricerca
della nostra primavera
per i giorni che verranno
nascondendo il sorrido
sotto una mascherina,
cattureremo lo sguardo
impaurito di chi cammina
sullo stesso lato del marciapiede.
Stampiamo nella nostra mente
rammendiamo il cuore
perché i nostri figli
e i figli a venire
dovranno di nuovo imparare
sul nostro ricordo
a fidarsi
a stringersi
a sentirsi vivi
nella novella umanità.
Paola Mara De Maestri